Sembra fantascienza ma non lo è, si tratta di un progetto vecchio di almeno tre anni, sviluppato dall’università del North Carolina negli USA.
Alper Bozkurt, docente di ingegneria, insieme al suo team di lavoro, ha sviluppato uno “zainetto” da appoggiare – con dei magneti – sul carapace degli scarafaggi tropicali.
Lo zainetto in questione è in realtà un micro-trasmettitore collegato da un lato ai ricettori naturali degli scarafaggi e dall’altro ad un radiocomando o a una Kinect microsoft.
Gli impulsi generati dai comandi impartiti, arrivano all’insetto sotto forma di stimoli sensoriali determinandone i movimenti.
Lo scopo della ricerca è quello di equipaggiare gli “zainetti” trasportati dalle blatte, di sensori a infrarossi, microfoni, microcamere e Gps per ricercare persone sotterrate da macerie a causa di terremoti o tsunami.
Oggi comandiamo gli insetti… e domani?
73 de IZ0RIN – Alex
fonte: FOCUS
Un commento su “Scarafaggi veri, radiocomandati, per la ricerca di persone rimaste sotto le macerie”