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V2840409: la sonda che “omaggia” il centenario dell’Aeronautica Militare Italiana!

Nel pomeriggio del 22 agosto 2024, decido di coinvolgere Giovanni IU0PIE, grande tecnico, amico, membro del 773 Sonde Team e socio del 773 Radio Group in un’avventura che ha segnato il suo primo vero recupero di una sonda appena atterrata. Dopo aver comunicato la notizia sul gruppo WhatsApp del P.I.R.S. Lazio, con cui collaboriamo regolarmente, ci prepariamo per la missione. Armati del nostro fidato TTGO, ci dirigiamo verso Pratica di Mare, dove è previsto l’atterraggio della sonda RS41, identificata con il numero V2840409

È una giornata serena, e la sonda, lanciata dal centro meteorologico di Pratica di Mare intorno alle 13:00, ha trascorso più di tre ore in volo, raccogliendo dati atmosferici. Lungo il suo tragitto, la RS41 sorvola parte dell’agropontino, non allontanandosi troppo (evento raro) dall’aeroporto militare di Pratica di Mare dal quale è stata lanciata.

Durante la sua discesa finale, il suo percorso passa, quasi firmandoli, sopra i loghi creati nel 2023 per celebrare i 100 anni dell’Aeronautica Militare Italiana, impressi su un’aiuola e sull’asfalto della nota base militare. Un percorso particolare, quasi irripetibile e inaspettato, come se la sonda volesse rendere un silenzioso omaggio all’importante storia della gloriosa Arma Aeronautica della quale sono fiero di aver fatto parte in qualità di V.A.M. (corso 246), nel lontano 1993/1994.

Alle 16:33, la sonda atterra in un campo. Io e IU0PIE, seguiamo con attenzione i segnali trasmessi al TTGO, pronti a localizzarla. Arriviamo sul posto, scendiamo dall’auto e ci inoltriamo nel campo abbandonato, ci avviciniamo seguendo le indicazioni sulla mappa del MY Sondy Go e dopo circa 100 metri, troviamo la sonda accesa, in mezzo alla vegetazione ormai secca per la carenza di piogge e per il grande caldo che ha caratterizzato l’estate del 2024. La fortuna, però, ci gioca un piccolo scherzo: il paracadute, insieme al pallone, si sono impigliati sui cavi dell’alta tensione, rendendo il recupero più complesso del previsto.

Con guanti speciali e con la massima attenzione, recupero la sonda tirando il filo che piano piano, riesce a far cadere dai cavi tutto il resto.
La sonda, il pallone e il paracadute, sono finalmente nelle nostre mani. Mentre torniamo verso l’auto mi sento chiamare da dietro i cespugli, è William IZ0RDM, del gruppo Sonde Lazio, arrivato anche lui per il recupero. Siamo arrivati per primi ma questo non esclude il fatto che anche William non possa essere incluso nella registrazione su radiosondy.info, da buoni amici, colleghi radioamatori e cacciatori, ci scattiamo il selfie della vittoria!

(iz0rin a sinistra, iz0rdm al centro, iu0pie a destra)

Più tardi, William ci condivide un video che ha girato durante il volo della sonda e che vedete qui di seguito, catturando quel momento magico in cui la RS41 fluttuava nel cielo.

Per me e credo anche per Giovanni, questo pomeriggio rappresenta molto più di un semplice recupero: è un’occasione per vivere appieno la nostra passione, unendo tecnologia, amicizia e la bellezza di condividere esperienze uniche. Quella che inizia come una missione di routine si trasforma in un’avventura indimenticabile, che ci ricorda quanto l’amicizia, l’ham spirit e il rispetto siano importanti nel nostro mondo di cacciatori e radioamatori.

 

73 DE ALEX IZ0RIN

Presidente 773 radio group

A Caccia di Sonde “Fredde”: L’Avventura Siciliana nella Provincia di Enna

7 sonde in 7 giorni

La Sicilia è una terra ricca di fascino, conosciuta per le sue bellezze naturali, il cibo squisito e una storia millenaria. Approfittando delle vacanze sull’isola per visitare i parenti, ho deciso di dedicarmi al recupero di radiosonde “fredde”, lanciate negli ultimi anni dalla base Aeronautica di Trapani-Birgi e atterrate nella provincia di Enna, intorno a Leonforte. Nella seconda settimana di agosto, tra l’8 e il 12, ho avuto l’opportunità di vivere un’esperienza straordinaria, immerso in luoghi incantevoli e accompagnato da persone generose, recuperando cinque radiosonde “fredde” RS41 insieme al mio mitico parente ZU-PINO (con me in foto).

In questo articolo, vi racconto l’emozionante avventura.

Che Cos’è una Radiosonda e cos’è una Sonda “Fredda”?

Per chi non lo sapesse, una radiosonda è un dispositivo meteorologico che viene lanciato in atmosfera, di solito con un pallone, per raccogliere dati come temperatura, umidità e pressione. Una volta terminata la sua missione, intorno ai 36 km di altezza, il pallone scoppia, si apre il paracadute e la radiosonda torna a terra, spesso in luoghi inaspettati. Mentre molte di queste radiosonde vengono recuperate poco dopo la loro caduta e altre si perdono in mare, alcune rimangono sul terreno per mesi o addirittura anni prima di essere ritrovate. Queste sono conosciute come sonde “fredde”.

Recuperare una sonda “fredda” richiede un lavoro da detective, un ottimo spirito di osservazione, una dose extra di pazienza e tanta determinazione. Si ha, vero, un’indicazione dell’ultima trasmissione della sonda ma il segnale è ovviamente assente, non ci sono dispositivi che indicano il punto preciso di atterraggio e le condizioni ambientali possono aver danneggiato o distrutto il dispositivo, o potrebbe non essere più nel luogo indicato perché recuperato da qualcuno che non lo ha registrato. Tuttavia, proprio per queste sfide, il recupero di una sonda “fredda” è estremamente gratificante e divertente, oltre a offrire l’opportunità di fare movimento tra pianure e terreni scoscesi.

L’Inizio dell’Avventura

L’8 agosto 2024, con la mia attrezzatura: due smartphone con Google Maps, un collegamento ZELLO con il P.I.R.S. Italia, l’amico Pietro IT9EWK come corrispondente e tanta voglia di avventura, mi sono unito a ZU-PINO, un parente appassionato e sempre pronto a nuove esperienze che ho entusiasmato con i racconti dei miei precedenti recuperi. Il nostro obiettivo era recuperare quante più sonde “fredde” possibile nella provincia di Enna. Questa regione, con il suo paesaggio collinare e i suoi vasti campi, è un terreno ideale che ha visto decine di atterraggi di questi dispositivi, spesso senza recupero a causa delle difficoltà oggettive del territorio.

Primo Giorno: 8 Agosto – RS U2130820

La prima sonda fredda recuperata è stata la radiosonda U2130820, atterrata la notte del 17 novembre 2023. Dopo un’attenta ispezione del presunto luogo di atterraggio, utilizzando l’ultima posizione utile disponibile, abbiamo iniziato la ricerca tra i campi aperti nei pressi di Leonforte. Abbiamo trovato subito i resti del pallone e del paracadute, presumibilmente utilizzati dai contadini per segnalare una recinzione e quindi non li abbiamo toccati. Dopo quasi due ore di ricerca e di calcoli sulla traiettoria e a circa 200 metri dai resti del pallone, abbiamo trovato i pezzi della RS41: solo il sensore, il gancio di plastica e alcune parti di polistirolo. Nonostante le condizioni, il recupero è stato emozionante e ha testimoniato il tempo trascorso e le forze della natura a cui la sonda era stata esposta.

Secondo Giorno: 9 Agosto – RS S2620905

Il secondo giorno ci ha portato a Nissoria, nei campi di proprietà del caseificio CASEARI NATURA. Qui, abbiamo cercato la radiosonda numero S2620905, caduta il pomeriggio del 7 ottobre 2021. Questo recupero è stato particolarmente speciale grazie alla generosità del proprietario Pippo, che non solo ci ha permesso di accedere alla sua proprietà ma ci ha anche regalato un chilo ottima ricotta fresca! Inoltre, i suoi nipoti, ci hanno accompagnato con un fuoristrada all’interno della valle per raggiungere l’ultima posizione trasmessa dalla sonda e fornita in maniera precisa dall’amico Pietro. Purtroppo, dopo 3 anni e mezzo, abbiamo trovato solo parte dell’involucro di polistirolo con il numero seriale, mentre del PCB, delle batterie e del resto, nessuna traccia. Nonostante il ritrovamento parziale, l’ospitalità e l’aiuto ricevuti hanno reso questa giornata indimenticabile. Consiglio a tutti di acquistare i formaggi di Caseari Natura che sono davvero ottimi!

Terzo Giorno: 10 Agosto – RS T3120879

Il terzo giorno, con il grande ZU-PINO, ci siamo spostati in località Agira, nei pressi del famoso Outlet, presente sulla Catania-Palermo. Con tanta pazienza, abbiamo cercato di recuperare, in un campo di Nicolizia, i resti della sonda T3120879, atterrata la notte del 1 Aprile 2023. Questa sonda è stata trovata praticamente distrutta, probabilmente tritata da una motozappa. Abbiamo trovato frammenti di PCB, polistirolo, porta batterie, batterie e gancio. Il recupero è stato emozionante: una volta individuato il rocchetto del filo, a circa 50 metri di distanza, abbiamo trovato un frammento di polistirolo. Scavando con le mani,  uno dopo l’altro, alcuni resti della RS41 sono riemersi, anche se in condizioni pessime. Il fatto di aver recuperato i resti in maniera divertente, improvvisandoci quasi archeologi, ha aggiunto un ulteriore elemento di soddisfazione alla nostra avventura.

Rocchetto del pallone 

Parti del gancio e pezzi di polistirolo della sonda T3120879
Resti della sonda T3120879
Resti della sonda T3120879

Quarto Giorno: 11 Agosto – RS U2120402

L’11 agosto, (anche se ho registrato la sonda il 12 per un errore), è stato il giorno che ha segnato finalmente il ritrovamento di una radiosonda intatta. La numero U2120402, atterrata il 5 novembre 2023, in una zona montuosa tra Leonforte e Calascibetta. La salita è stata impegnativa e le condizioni del terreno hanno reso difficile il recupero. Siamo stati accompagnati da Carmelo, un signore disponibilissimo proprietario del terreno adiacente a quello della caduta e dai suoi cani. Con fatica e determinazione, siamo riusciti a trovare la quarta radiosonda della nostra spedizione, totalmente intatta e nascosta tra i cespugli. Purtroppo, il pallone e il paracadute erano su un albero, e non siamo stati in grado di recuperarli se non in piccola parte il solo pallone. Non potete immaginare la felicità mia e di ZU-PINO per questo importante recupero.

la radiosonda U2120402 in mezzo ai cespugli
la radiosonda U2120402 in primo piano
il paracaduta in cima ad un albero di ulivo della radiosonda U2120402
la radiosonda U2120402 con parti di pallone

Quinto e ultimo giorno in Sicilia: 12 Agosto – RS U2120379 e a distanza RS V2840811

Il 12 agosto è stato il giorno più fortunato, con un doppio recupero. Il primo, quello della mattina, a distanza, è avvenuto grazie all’amico Antonio IW0DT, che, senza attrezzatura, ha recuperato in un campo la radiosonda numero V2840811, nei pressi di Bracciano, seguendo le mie indicazioni telefoniche.

Il secondo, quello del pomeriggio…

nonostante avessi voluto riposarmi, ZU-PINO mi ha convinto a proseguire nelle nostre ricerche. Siamo partiti alla volta di Assoro, dove, purtroppo, il terreno impervio non ci ha permesso di arrivare nel luogo di atterraggio di un’ennesima sonda fredda che avevamo tenuto d’occhio, abbiamo dovuto, quindi, abbandonare ma non ci siamo dati per vinti e, dopo essere scesi dalla montagna, ci siamo diretti a Nicosia, dove, dopo circa 30 minuti di cammino tra campi non coltivati, abbiamo recuperato la sonda numero U2120379, atterrata la notte del 1 novembre 2023. La sonda era quasi completa, senza sensore, pallone e paracadute, completamente rosicchiata da qualche animale, probabilmente un roditore e morsa forse da qualche volpe.

Cosa dire? Cinque sonde “fredde” siciliane, recuperate in cinque giorni e una sonda a distanza a Bracciano: un risultato di cui sono davvero molto orgoglioso. Come dice Pietro del P.I.R.S., ogni sonda ha una sua storia e una sua traiettoria, ma io aggiungo che tutte hanno contribuito a rendere questa avventura davvero indimenticabile. È stata una caccia che mi ha visto al fianco del meraviglioso ZU-PINO, che, da buon conoscitore del territorio, mi ha aiutato nella ricerca di queste RS41 atterrate nel tempo. Senza di lui, sarebbe stato davvero molto difficile.

Questa esperienza nella provincia di Enna mi ha insegnato molto. Non solo ho potuto approfondire le mie conoscenze tecniche e migliorare le mie abilità nel recupero di radiosonde “fredde”, ma ho anche esplorato paesaggi mozzafiato e condiviso questa passione con un compagno di avventure eccezionale come ZU-PINO.

Il recupero di radiosonde, specialmente quelle “fredde”, è una pratica che unisce scienza, calcoli di traiettoria, spirito di osservazione, avventura e un pizzico di fortuna. Se non l’avete mai provato, vi consiglio vivamente di farlo. Non solo vi divertirete, ma contribuirete a mantenere pulito il nostro pianeta recuperando reperti che altrimenti potrebbero inquinare i territori.

La settima sonda – RS V2830801

Tornato a Roma il 14 agosto, non mi sono fatto mancare un ulteriore recupero nel pomeriggio nei pressi di Aranova, vicino Cerveteri. Questo recupero è stato particolarmente significativo per me, poiché la sonda numero V2830801 l’ho iniziata a tracciare nella notte, mentre ero alla guida della mia auto al ritorno dalla Sicilia, fin dall’altezza di Caserta. Un recupero facile in un campo, che ha segnato il mio trentunesimo recupero a pochi giorni dall’anniversario del mio primo recupero. 31 recuperi, tra Lazio, Belgio e Sicilia, di sonde RS41, OzonoSonde, M10. Sonde italiane, inglesi, belghe e francesi. Cosa volere di più? Ringrazio l’amico Pietro IT9EWK per essere sempre stato in collegamento durante i vari recuperi, inviandomi coordinate e consigli preziosi attraverso il canale P.I.R.S. Italia di ZELLO. Un ringraziamento speciale a ZU-PINO e agli amici siciliani!

Se volete diventare “cacciatori” di sonde, non esistate a contattarmi ed entrerete a far parte, soltanto se lo vorrete, del 773 Sonde Team (specializzazione della mia associazione 773 Radio Group) e del P.I.R.S. Lazio gestito da Pietro IT9EWK.

Alla prossima caccia!

73 de Alex, IZ0RIN
Presidente 773 Radio Group

Radiosonde: Il mio primo recupero “a distanza”.

E’ la notte a cavallo fra il 30 aprile e il 1 maggio 2024, fuori diluvia, non riesco a dormire, comincio quindi a seguire il percorso della radiosonda. partita da pratica di mare, numero V2840876 con atterraggio previsto su Roma Nord con l’intenzione di effettuare un recupero in notturna.

Sono circa le 3.30 di notte, quando mi accorgo che la RS41 è atterrata in un laghetto privato in zona Tiberina. Perdo le speranze nel recupero e mi metto a dormire. Mi sveglio verso le 11, faccio colazione, scambio due battute sulla gruppo Whatsapp del Pirs Lazio e commento l’impossibilità di recuperare questa benedetta sonda che ha deciso di cadere in un luogo privato e per giunta dentro un laghetto.

Nel pomeriggio studio meglio la situazione e mi accordo che quel luogo privato è sede di un centro sportivo dove si pratica sci d’acqua e wakeboarding (una specie di snowboard praticato sull’acqua con l’ausilio di un motoscafo), recuperati i contatti telefonici, decido di chiamare, mi presento al telefono come un radioamatore appassonato di recupero sonde meteo, spiego esattamente di cosa si tratta e chiedo alla gentilissima ragazza in linea se sia possibile effettuare questo recupero. La titolare, mi chiede di mandarle un messaggio whatsapp con una foto delle coordinate della caduta dicendomi che mi farà sapere appena il personale del centro sarà sul posto visto che al momento sono chiusi per via delle cattive condizioni meteo.

Passano un paio di giorni, ormai ho perso le speranze, quando mi arriva il messaggio: “Sonda recuperata, può passare a prenderla!“.

Non ci credo, ho trovato davvero delle persone gentili e disponibili che si sono prodigate nell’accontentare una mia richiesta così fuori dal comune. Senza pensarci due volte e approffittando della bellissima giornata, mi precipito presso il Parco del Tevere EXTREME dove ad accogliermi c’è Enrico, un ragazzo che immediatamente mi consegna la sonda completa di paracadute e pallone. Ci scambio due parole, mi faccio indicare il luogo del ritrovamento e spiego lui a cosa serve il radiosondaggio meteo, analizzo la sonda che ha passato due giorni in acqua e mi accorgo che presenta segni di morsi di nutria, simpatico animaletto simile al castoro, pensando tra me e me che è proprio vero, come dice Pietro del PIRS Italia: “Ogni sonda ha la sua storia!”.

Dopo essermi congedato da Enrico, decido di fermarmi – con il suo permesso – a pranzare in questo paradiso: due laghetti artificiali dove si praticano sport acquatici, personale veramente gentile e disponibile che senza conoscermi, ha recuperato, con uno dei loro motoscafi, una RS41 per me!

Grazie  Parco del Tevere EXTREME, ci rivedremo presto ma stavolta per usufruire dei vostri magnifici servizi!

73 de Alex IZ0RIN