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Radiosonde: Il mio primo recupero “a distanza”.

E’ la notte a cavallo fra il 30 aprile e il 1 maggio 2024, fuori diluvia, non riesco a dormire, comincio quindi a seguire il percorso della radiosonda. partita da pratica di mare, numero V2840876 con atterraggio previsto su Roma Nord con l’intenzione di effettuare un recupero in notturna.

Sono circa le 3.30 di notte, quando mi accorgo che la RS41 è atterrata in un laghetto privato in zona Tiberina. Perdo le speranze nel recupero e mi metto a dormire. Mi sveglio verso le 11, faccio colazione, scambio due battute sulla gruppo Whatsapp del Pirs Lazio e commento l’impossibilità di recuperare questa benedetta sonda che ha deciso di cadere in un luogo privato e per giunta dentro un laghetto.

Nel pomeriggio studio meglio la situazione e mi accordo che quel luogo privato è sede di un centro sportivo dove si pratica sci d’acqua e wakeboarding (una specie di snowboard praticato sull’acqua con l’ausilio di un motoscafo), recuperati i contatti telefonici, decido di chiamare, mi presento al telefono come un radioamatore appassonato di recupero sonde meteo, spiego esattamente di cosa si tratta e chiedo alla gentilissima ragazza in linea se sia possibile effettuare questo recupero. La titolare, mi chiede di mandarle un messaggio whatsapp con una foto delle coordinate della caduta dicendomi che mi farà sapere appena il personale del centro sarà sul posto visto che al momento sono chiusi per via delle cattive condizioni meteo.

Passano un paio di giorni, ormai ho perso le speranze, quando mi arriva il messaggio: “Sonda recuperata, può passare a prenderla!“.

Non ci credo, ho trovato davvero delle persone gentili e disponibili che si sono prodigate nell’accontentare una mia richiesta così fuori dal comune. Senza pensarci due volte e approffittando della bellissima giornata, mi precipito presso il Parco del Tevere EXTREME dove ad accogliermi c’è Enrico, un ragazzo che immediatamente mi consegna la sonda completa di paracadute e pallone. Ci scambio due parole, mi faccio indicare il luogo del ritrovamento e spiego lui a cosa serve il radiosondaggio meteo, analizzo la sonda che ha passato due giorni in acqua e mi accorgo che presenta segni di morsi di nutria, simpatico animaletto simile al castoro, pensando tra me e me che è proprio vero, come dice Pietro del PIRS Italia: “Ogni sonda ha la sua storia!”.

Dopo essermi congedato da Enrico, decido di fermarmi – con il suo permesso – a pranzare in questo paradiso: due laghetti artificiali dove si praticano sport acquatici, personale veramente gentile e disponibile che senza conoscermi, ha recuperato, con uno dei loro motoscafi, una RS41 per me!

Grazie  Parco del Tevere EXTREME, ci rivedremo presto ma stavolta per usufruire dei vostri magnifici servizi!

73 de Alex IZ0RIN