Uno degli ambiti che sta interessando molti colleghi radioamatori è sicuramente il mondo dei sistemi digitali ed è innegabile che il DMR sta facendo da traino a un cambio di mentalità e di approccio anche verso gli altri sistemi D-Star e Wires X, già presenti nel panorama radioamatoriale e più o meno affermati.
Proprio per questo motivo nasce questa presentazione, per cercare di aiutare tutti i colleghi radioamatori con un po’ di curiosità per questo mondo: da chi si affaccia a uno dei tre sistemi a chi ne ha solo sentito parlare, senza la pretesa di essere un testo scientifico.
Tengo a precisare è che si tratta di un lavoro condiviso e frutto di un impegno comune che molti amici radioamatori in vari modi hanno contribuito a realizzare; proprio per questo motivo l’idea è di continuare ad aggiornarlo e magari di avere la collaborazione di altri che vorranno partecipare a questo piccolo progetto.
Nel Link sono disponibili due versioni per il download, una in .pdf di rapida consultazione e l’altra in formato Open Office per essere modificata e personalizzata a piacimento:
Allego anche una Playlist su YouTube dove cerco, nei miei limiti di dare un’idea generale sui vari sistemi digitali utilizzando proprio questa presentazione:
Voglio ringraziare Alex IZ0RIN, per la disponibilità e la pazienza nel aiutarmi sia durante la realizzazione di questa presentazione sia ora nel concedermi spazio all’interno del suo meraviglioso sito.
Naturalmente il ringraziamento va anche a tutte quei colleghi e amici Radioamatori che condividono le loro conoscenze ed esperienze sia in radio che altrove in pieno Ham Spirit!
E’ stato rilasciato un upgrade firmware per la nostra THD74 JVCKenwood.
Rilasciato anche il nuovo software di programmazione MCP scaricalo qui
Le seguenti funzionalità sono aggiornate.
1. Nella modalità DV / DR, anche quando la radio non è in grado di ricevere le intestazioni radio originali all’inizio delle trasmissioni, la radio visualizza le schermate di interruzione utilizzando le informazioni delle intestazioni radio alternative incorporate nei frame di dati.
A causa della differenza nella struttura dei dati tra le intestazioni della radio originale e le intestazioni radio alternative, le informazioni sullo schermo di interruzione possono variare in alcuni casi.
La funzione funziona solo quando le intestazioni radio alternative sono incorporate in frame di dati.
Aggiunta la possibilità di collegamento agli XRF e ai DCS Reflector
2. Nella schermata “Link to Reflector”, la radio può essere impostata su “DCS” e “XRF” e su “REF”.
Corretti i seguenti bugs di sistema:
1. Riavvio della radio durante la registrazione audio.
2. Problemi di inserimento di una frequenza.
3. La funzione Tone Alert può essere attivata solo nella banda non dati.
4. Lo squelch del tono potrebbe non essere cancellato in modalità diverse da FM.
5. In modalità DV / DR, i dati di velocità nelle informazioni sulla posizione GPS ricevuta potrebbero non essere convertiti correttamente.
6. In modalità DV / DR, la comunicazione veloce dei dati potrebbe non riuscire a seconda del tempo di trasmissione.
7. Quando la funzione Tono è attivata in modalità FM, viene emesso un segnale acustico da un dispositivo audio Bluetooth (ad esempio un auricolare o un altoparlante) alla fine dell’audio ricevuto.
vi segnalo il sito del Gruppo DSTAR Firenze, dove è possibile prelevare la repeater list con circa 160 ponti DSTAR italiani con relative referenze geografiche.
da pochi giorni è stato rilasciato (in versione BETA) un aggiornamento del software BlueDV che ora supporta anche il dongle USB Ambe3000 NWDR DV3000U.
Con questo nuovo software, è finalmente più facile utilizzare il proprio PC o la propria raspberry per QSO in DSTAR senza radio.
Questo aggiornamento di BlueDV ci fa sperare nell’utilizzo della NWDR DV3000U con il DMR e con il FUSION, cosa che ad oggi è ancora impossibile fare. Come ben sapete, infatti, il chipset AMBE3000 codifica tutti i modi elencati, ma la NW Digital Radio, non ha sviluppato software di gestione ad HOC per il proprio Dongle, lasciando a terze parti, l’opportunità di sviluppo.
Ringrazio il collega David PA7LIM, inventore del software BlueDV, per le attuali e future implementazioni legate a questa chiavetta USB.
Ancora una volta, a conferma che il DSTAR non è morto con sempre più ripetitori e nodi attivi in Italia e nel mondo, voglio parlarvi della mia esperienza con il portatile bi-banda, almeno nella versione europea, della Kenwood TH-D74 (Nella versione USA, è abilitata anche la banda dei 220mhz).
In primis, voglio sottolineare che non è un semplice portatile con il DSTAR ma anche un ricevitore da 0,1 a 524 MHz (FM, NFM, WFM AM, SSB, CW – Nella banda 74-108 Mhz solo WFM) e incorpora anche un TNC per l’APRS.
La radio ha una grandezza simile all’MD390 della Tytera, corpo tozzo e display a colori con un menù abbastanza amichevole, dico abbastanza perché bisogna entrare nella logica di chi ha realizzato il firmware per usarlo al meglio, soprattutto in DSTAR.
Il portatile, pesa circa 350 gr. inclusa la batteria al litio da 1800 mAh che assicura una durata di circa 6 ore alla massima potenza. L’attacco dell’antenna è il classico SMA e la radio è conforme allo standard IP 54/55 non subacqueo ma resistente a spruzzi di acqua e polvere.
TRASMISSIONE
Per gli amanti dell’analogico e delle voci simil-broadcasting, la parte trasmittente presenta un ottimo equalizzatore diviso per FM e DV che dona una corposa e fedele modulazione, caratteristica nota di casa Kenwood. Gli utilizzatori del DSTAR, rimarranno sorpresi della modulazione simile all’FM che questa radio presenta in digitale.
Il TH-D74 sfrutta un potente chip AMBE e un ottimo DSP che rende l’esperienza di ascolto e di trasmissione veramente piacevole, in condizioni perfette, le modulazioni da e verso il DSTAR sono davvero simili all’analogico.
RICEZIONE
L’ultimo nato di casa JVCKENWOOD, ha un ottimo ricevitore multimodo e l’ascolto delle SSB in HF è davvero eccezionale; con l’antenna esterna, però, l’apparato soffre di un minimo di inter-modulazione a causa dell’alta sensibilità della parte ricevente.
Software di remotizzazione via Bluetooth e ascolto HF.
L’apparato, offre un’ottima esperienza di ascolto su tutte le bande HF, VHF e UHF, che migliora grazie all’equalizzatore e all’utilizzo dei filtri incorporati. Si può utilizzare, in maniera comoda, il software Kenwood su PC – ARFC che permette di comandare la radio, utilizzando al meglio i filtri presenti. Se si è molto esigenti, si può utilizzare un software SDR tipo SDRSHARP, prelevando il segnale IF con un semplice comando via ARFC software e procurandosi un cavo minijack to jack per collegare l’uscita speaker della radio all’ingresso microfonico della scheda audio de pc.
Esempio di ascolto con SDR.
DSTAR
L’apparato divide il DSTAR in due modi distinti, il DV e il DR questo, a primo impatto, crea non poca confusione in chi si avvicina a questo ricetrasmettitore. La Kenwood, considera la modalità DV per l’utilizzo in simplex, senza ripetitori o reflector, quindi senza la possibilità di impostare manualmente i campi RPT1 e RPT2 (A onor del vero, una cosa simile accade con gli apparati ICOM che in siplex per impostare i campi di accesso alla rete, richiedono di attivare il DUP con offset a 0) mentre considera la modalità DR per l’utilizzo sui ripetitori e reflector, permettendo di impostare tutti i campi citati ma è impossibile farlo dalla radio, bisogna usare necessariamente il PC e il software relativo.
Altra stranezza riscontrata: una volta programmata la radio per parlare sui reflector, non basta trasmettere su un ripetitore già connesso ma bisogna confermare alla radio la volontà di voler uscire dalla connessione locale, come? Semplice: premendo il tasto (F) seguito dal tasto (DIGITAL MODE), cliccando poi sulla prima icona (Destination Select), scendendo su Reflector e confermando la scelta cliccando su Use Reflector.
Una volta compresa la logica della radio tutto risulterà più semplice.
Esempio di ricezione DSTAR.
Per sfruttare al meglio le potenzialità del Kenwood TH-D74 bisogna programmarlo via software, soprattutto se si utilizzano il DSTAR e l’APRS, al momento, infatti, senza la programmazione da PC e quasi impossibile usarlo.
Ho scritto, “al momento”, perché la Kenwood si è dimostrata molto sensibile ai feedback dei radioamatori e produce spesso nuovi firmware per sistemare i piccoli problemi che di volta in volta vengono segnalati.
APRS
L’apparato ha un TNC interno impostabile a 1200 o 9600 baud. Si può lanciare in aria il proprio beacon sia manualmente che in maniera automatica.
DPRS
Questa funzione, se pur presente, non funziona perché con la versione firmware attuale (1.05), non è possibile impostare le stringhe di trasmissione sfruttando il DSTAR.
ALTRE CARATTERISTICHE
La radio presenta un’interfaccia utente a icone, all’interno del menù si naviga con un joystick simile a quello usato nelle radio ID31 e ID51 della ICOM con il tasto (OK) in posizione centrale. L’apparato ha un totale di 1000 memorie ed è programmabile sia tramite cavo dati (normalissimo cavo micro-usb) sia via scheda SD (max 32GB) e novità sia via bluetooth.
Il ricevitore GPS acquisisce i satelliti in maniera rapida. Grazie alla geo-localizzazione, è possibile trovare i ponti DSTAR più vicini. Purtroppo, però, la lista scaricabile dal sito Kenwood, non è aggiornata e soprattutto sulla città di Roma, presenta ripetitori inesistenti o con vecchi nominativi.
Ottima la guida vocale in inglese, molto utile per i non vedenti.
BLUETOOTH
Il TH-D74 incorpora un modulo bluetooth al quale può essere connesso un auricolare per l’audio o un pc per la gestione dati, programmazione o remotizzazione grazie ai software prelevabili dal sito Kenwood.
Il costo di circa 650 euro di questo apparato è giustificato dalla quantità di funzioni che questo portatile offre. Se si vuole chiacchierare in analogico e in DSTAR, ricevere tutte le bande HF-V e U in tutti modi, fare APRS e divertirsi con l’SDR, usare il Bluetooth, questo è l’apparato che fa per voi. Il diretto concorrente, con meno funzioni e senza ricevitore, è l’ICOM ID51 Plus 2 che costa circa 550 euro. Nel DMR gli Hytera e i Motorola si attestano fra i 500 e i 700 euro; cosa dire, è un apparato per radioamatori esigenti che vogliono farsi un bel regalo, investendo su una radio tecnologicamente avanzata.
Come contro, la Kenwood avrebbe dovuto pensare ad una protezione migliore per lo schermo che tende a graffiarsi con un uso quotidiano. Ancora è difficile trovare una custodia, manca la possibilità di pre-settare dei profili Aprs, ad esempio, uno per portatile e uno per l’auto. Il DPRS non si può fare e è impossibile settare i ponti DSTAR a mano ma confido in Kenwood che risolverà questi problemi con uno dei prossimi aggiornamenti FIRMWARE.
Come volevasi dimostrare, il DSTAR continua ad essere un protocollo molto diffuso su scala mondiale e in continua crescita.
Dopo che la Kenwood, con il TH-D74, ha fatto uscire la sua prima radio DSTAR portatile, la Icom, non è rimasta con le mani in mano e ha immesso sul mercato il suo nuovo portatile ID-51 Plus 2 e a breve immetterà anche sul mercato europeo, la nuovissima ID4100 radio che supportano il protocollo avanzato ICOM G3.
Cos’è il G3?
Il G3 è un protocollo avanzato che rispetto al vecchio G2, permette di trasformare i nuovi terminali icom in access point per l’accesso alla rete DSTAR. Il G3 lavora comunque anche con le vecchie radio.
Una volta registrato il proprio nominativo sui server G3 (server) o sui server Trust D-STAR che supportano G3, si potrà, ad esempio, utilizzare un ID-51 P2 come punto di accesso al posto del ripetitore oppure sarà possibile possibile collegarlo direttamente alla rete DSTAR attraverso un PC o uno smartphone utilizzando internet in (3G / LTE / ISP, ecc) senza utilizzare la parte RF.
Negli Stati Uniti, un gruppo di radioamatori, sta testando la rete DSTAR e i suddetti terminali con questo protocollo.
E’ chiaro che in questa fase, questo tipo di tecnologia gira soltanto sui ponti ICOM con software orginale, sono in ogni caso fiducioso e credo che qualcosa si stia già muovendo sulla rete IRCDDB per adeguarsi alle nuove specifiche del G3 Icom, ad esempio, Michael DL1BFF, sta già lavorando per aggiornare la rete IRCDDB al supporto del G3 per far funzionare il CALL ROUTING fra i ripetitori ICOM e quelli che utilizzando IRCDDBGateway.
Il DSTAR in Italia e a Roma, ha una nuova vita da ormai un anno… il sistema digitale grazie all’avvento dei Reflectors XLX, ha avuto non solo una rinascita ma anche una crescita su tutto il territorio nazionale con oltre 100 sistemi connessi. A Roma, a garantire la copertura DSTAR, ci sono i ponti di Pomezia – Roma Sud – Castelli IZ0RIN B (430.3125 +5000) attestato su XLX773 modulo B nazionale e di Roma Est IR0CJ (145.6375 -600) e IR0UEZ (431.450 +1600) attestati su XLX390 modulo B nazionale a breve sarà riacceso anche IR0UGC 430.550 +5000 e il link 144.900 IW0HKS C anche lui attestato sul XLX773 modulo B.
Ogni giorno, il traffico è garantito da decine di radioamatori che in tutta Italia utilizzano questo diffuso sistema digitale in maniera assidua.
Purtroppo, alcuni ponti storici della Capitale, non si sono voluti allineare al progetto XLX che ha rivoluzionato il DSTAR e sono “morti” per assenza di collegamenti ma non temete, utilizzate pure le vostre radio DSTAR sulle suddette frequenze che coprono in maniera eccellente tutta la città!
La causa, comunque, non è da imputare al sistema ma ai gestori che probabilmente hanno fatto le loro scelte a favore di altre tecnologie e che non hanno voluto condividere un progetto “open” come l’XLX dove non esiste un unico proprietario, speriamo per loro che cambino idea in futuro.
Vi ricordo anche che il sistema XLX è frutto del genio di un collega lussemburghese Luc Engelmann LX1IQ e che la messa in opera, in Italia, è stata voluta da un gruppo di sysop, compreso il sottoscritto, capitanato dal Gruppo Dstar Firenze che hanno creduto fin da subito in questo progetto.
Cos’è un XLX?
L’XLX è un reflector multiprotocollo che accetta connessioni tramite i protocolli DCS, DEXTRA e DPLUS e che di fatto ha sostituito i vecchi e meno performanti sistemi REF e XRF. L’interconnessione fra più XLX permette di mantenere alle varie associazioni o singoli sysop la propria autonomia pur condividendo il traffico con tutti. Con questo spirito, senza più “padroni”, si sono evoluti i sistemi e si è creata una rete stabile e sicura.
Come funziona un XLX?
Il Reflector XLX, ha 26 moduli che in Italia si è deciso di condividere in questo modo:
# Modulo Descrizione
1 A World
2 B ITALIA interconnesso al DMR TG 8515
3 C Locale
4 D Test
5 E MMDVM
6 F in futuro C4FM Fusion
7 G Z0 Lazio
8 H Z0 Sardegna
9 I Z0 Umbria
10 J Z1 Liguria
11 K Z1 Piemonte
12 L Z1 Valle Aosta
13 M Z2 Lombardia
14 N Z3 Friuli V.G.
15 O Z3 Trentino A.A.
16 P Z3 Veneto
17 Q Z4 E. Romagna
18 R Z5 Toscana
19 S Z6 Abruzzo
20 T Z6 Marche
21 U Z7 Puglia
22 V Z8 Basilicata
23 W Z8 Calabria
24 X Z8 Campania
25 Y Z8 Molise
26 Z Z9 Sicilia
Ogni sysop ha poi scelto di associare i moduli liberi ad alcuni servizi, ad esempio, sul XLX773 il 773 Radio Group, ha deciso di abilitare il modulo C al traffico locale fra i ponti dell’associazione e di condividere il modulo G Lazio con l’Associazione Onda Telematica.
Come si cambia modulo dalla mia radio DSTAR?
Semplice, il comando da dare al posto del CQCQCQ è:
DCS773GL se si vuole andare sul modulo G Lazio
DCS773CL se si vuole andare sul modulo C Locale
DCS773BL se si vuole andare sul modulo B Nazionale
Per disconnettere i reflector:
_______U (7 spazi vuoti e la U finale)
Per conoscere dove il ponte è connesso:
_______I (7 spazi vuoti e I finale)
ovviamente una volta impostato il comando, basta dare un colpo di PTT per inviarlo al ponte.
Si possono usare anche i DTMF… vediamo come:
Nuovi comandi DTMF abilitati su ponti aggiornati con ultime versioni di Jonathan
I toni DMTF sono usati nella rete D-STAR per passare velocemente e semplicemente tra sistemi hotspot, ripetitori e reflector, o per richiedere lo stato degli stessi. La tabella sotto riportata è una guida veloce su come usare i comandi DMTF su XRF/XLX, DCS e REF.
La codifica iniziale che identifica i quattro sistemi è questa:
DCS Lettera D iniziale
XRF/XLX Lettera B iniziale
REF Simbolo * iniziale
Comando UR
DTMF
Descrizione
XRF773BL
“B773B” “B773B” “B77302”
Connessione al reflector Dextra XRF077 modulo B
REF068BL
“*68B” “*068B”
Connessione al reflector D-Plus REF068 modulo B
DCS773BL
“D773B” “D0773B” “D077302”
Connessione al reflector DCS DCS077 modulo B
_______ U (7 spazi vuoti e poi U)
“#”
Disconnessione (Unlink)
_______ I (7 spazi vuoti e poi I)
“0” “00”
Info della connessione trasmissione annuncio vocale
“**”
Riporta il ponte o hotspot su link di default
Modulo/Zona/Regione/Refector
Numero/Lettera/DTMF
A INTERNAZIONALE XRF773A
“01” “A” B77301 B773A
B NAZIONALE & DMR TG 8515 XRF773B
“02” “B” B77302 B773B
C SLOT LIBERO PER OGNI SYSOP XRF773C
“03” “C” B77303 B773C
D SLOT LIBERO PER OGNI SYSOP XRF773D
“04” “D” B77304 B773D
E SLOT LIBERO PER OGNI SYSOP XRF773E
“05” “E” B77305
F SLOT LIBERO PER OGNI SYSOP XRF773F
“06” “F” B77306
G ZONA 0 LAZIO XRF773G
“07” “G” B77307
H ZONA 0 SARDEGNA XRF773H
“08” “H” B77308
I ZONA 0 UMBRIA XRF773I
“09” “I” B77309
J ZONA 1 LIGURIA XRF773J
“10” “J” B77310
K ZONA 1 PIEMONTE XRF773K
“11” “K” B77311
L ZONA 1 VALLE D’AOSTA XRF773L
“12” “L” B77312
M ZONA 2 LOMBARDIA XRF773M
“13” “M” B77313
N ZONA 3 FRIULI VENEZIA GIULIA XRF773N
“14” “N” B77314
O ZONA 3 TRENTINO ALTO ADIGE XRF773O
“15” “O” B77315
P ZONA 3 VENETO XRF773P
“16” “P” B77316
Q ZONA 4 EMILIA ROMAGNA XRF773Q
“17” “Q” B77317
R ZONA 5 TOSCANA XRF773R
“18” “R” B77318
S ZONA 6 ABRUZZO XRF773S
“19” “S” B77319
T ZONA 6 MARCHE XRF773T
“20” “T” B77320
U ZONA 7 PUGLIA XRF773U
“21” “U” B77321
V ZONA 8 BASILICATA XRF773V
“22” “V” B77322
W ZONA 8 CALABRIA XRF773W
“23” “W” B77323
X ZONA 8 CAMPANIA XRF773X
“24” “X” B77324
Y ZONA 8 MOLISE XRF773Y
“25” “Y” B77325
Z ZONA 9 SICILIA XRF773Z
“26” “Z” B77326
Come si usa:
Gli esempi sopra riportati sono velocemente capibili. Sui DCS e XLX ogni reflector ha 26 nodi o gruppi A-Z i toni DMTF possono gestire lettere A-D, quindi per ottenere DCS773E con i DTMF occorre eseguire D77305, la lettera F diventa D77306, etc. nota bene: dipende da quale software il tuo ripetitore e Gateway utilizza, potrebbe essere necessario eseguire prima una disconnessione per passare su un altro nodo dello stesso reflector.
Per esempio se vuoi cambiare da DCS773B a DCS706C potresti aver bisogno di disconnettere, poi connettere.
Non vi e’ una regola sicura, dipende solo dal software di gestione.
Ricordatevi se inviate le chiamate DTMF TX con ID-51 5100 7100 settare da menu DTMF/T lo Speed a 200 è sufficiente per sistemi con DVRPTR, GMSK modem e DVMEGA, DTMF Speed a 300 o superiore per sistemi con scheda audio, ricordo che il comando DTMF viene riconosciuto solo se su campo UR c’è CQCQCQ
Ricordo quando viene spostato un modulo fatelo in assenza di QSO specie quando si utilizza un hotspot iso frequenza perché il comando passa su tutta la rete, dai ripetitori se fatti bene è possibile farlo anche se c’è QSO lato Gateway perché il ricevitore è sempre in ascolto.
Per qualsiasi informazione in merito, non esitate a scrivermi a
se lo scorso anno Babbo Natale mi regalò la DV4MINI, quest’anno la Befana mi ha regalato una bella DVMEGA e una scheda BLUESTACK; per chi non conoscesse queste prodigiose schedine, parliamo di un “modem” (DVMEGA) in grado di codificare e decodificare tutti i sistemi digitali radioamatoriali e di una scheda di gestione (BLUESTACK) in grado di interfacciarsi via Bluetooth ad qualsiasi smartphone Android/Iphone o PC/Raspberry (Windows/Linux) grazie al software sviluppato dal collega David, PA7LIM.
Con questo semplice sistema, possiamo avere con noi, sempre in tasca, un hotspot in grado di farci connettere a tutte le reti DMR, DSTAR e C4FM (tranne WiresX).
Come funziona?
Dopo aver assemblato la DVMEGA sulla BLUESTACK chiudendo il tutto dentro un’apposita scatolina di circa 5x4x3 cm, la colleghiamo via Bluetooth al nostro smartphone o pc, dopo aver scaricato l’apposito software BlueDV. Una volta configurato il software impostando la frequenza operativa, ci potremmo collegare con i nostri portatili o veicolari dove vogliamo!
Quanto costa?
La spesa totale è di circa 170 euro. La DVMEGA costa 90 euro, la BLUESTACK 40, la scatolina 15 euro, la spedizione 15/20 euro.
Vi consiglio anche un PowerBank da 10/15 euro per alimentare la scatolina magica!
Potete acquistare le schedine sciolte o in kit su: http://www.combitronics.nl/ ma qualcosa trovate anche in Italia.
Perché avere un Hotspot?
Come già da me evidenziato in diversi articoli, avere un hotspot portatile, significa essere liberi di decidere quale rete utilizzare senza stare a ricasco dei vari gestori di ponti radio. Ovunque voi siate, potrete decidere dove e con chi parlare senza problemi di alcun tipo e senza dire grazie a nessuno!!!
Notizie, recensioni, prove sul campo e burocrazia del mondo radioamatoriale.
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