voglio parlarvi del mio nuovo apparato DMR bibanda della Tytera, il discusso MD2017.
Si tratta del primo apparato bibanda (136/175 Mhz e 400/470 Mhz) del genere, funziona sia in analogico che in digitale ed è prodotto in due versioni, con GPS e non. La struttura ricorda l’MD390, plasticoso ma compatto. Ha sei tasti funzione programmabili, display a colori identico a quello dei suoi cugini MD380 e MD390, un selettore volume che funge anche da pulsante di accensione e spegnimento e un’antenna con la base grande quanto una moneta da 50 centesimi di euro.
A differenza dei suoi cugini monobanda, è scomparso il selettore da 16 canali perché questa nuova radio consente di inserire in ogni zona canali pressoché illimitati che si possono selezionare dai tasti programmabili. Gli accessori dei suoi predecessori non sono purtroppo compatibili, la batteria è leggermente più grande di quella dell’MD390 e gli attacchi jack per microfono, cuffie o cavo di programmazione sono stati sostituiti da un attacco multipin in stile Motorola. Si possono memorizzare nella radio, fino a 10.000 contatti. Nella confezione, in dotazione, trovate il cavo di programmazione e la clip da cintura.
Purtroppo, come ogni dispositivo tecnologico, pecca di giovinezza, ad esempio, il mio apparato si impalla quando uso il GPS. Sono in attesa del rilascio di un nuovo firmware (al momento siamo alla S003.033).
La ricezione è pari, se non migliore, di quella del MD390, la trasmissione idem, modulazione sicuramente migliorata rispetto ai predecessori.
Per navigare nei menù, una pallina posta al centro della tastiera ha la funzione di joystick. Ad un primo tocco, non risulta così “amichevole” e diciamo che avrebbero potuto inventare un sistema migliore, tuttavia, una volta presa la mano, si riesce a navigare senza particolari problemi.
Ormai abituato all’MD380Tools, sono in attesa di un futuro MD2017 tools, nel frattempo, però, la radio è tranquillamente utilizzabile e si può programmare anche da tastiera una volta impostato il codeplug. Di seguito troverete i link al software di programmazione che dalla versione 1.16 in poi, riesce a importare i codeplug dei modelli MD380 e MD390, ovviamente limitati ai 999 contatti.
Ho comunque deciso, di farvi un regalo: un mio codeplug con qualche ponte DMR e tutti i ponti analogici del Lazio, oltre che a tutti gli id italiani (più di 3700) con relativo nominativo aggiornati alla data 06/07/2017.
da pochi giorni è stato rilasciato (in versione BETA) un aggiornamento del software BlueDV che ora supporta anche il dongle USB Ambe3000 NWDR DV3000U.
Con questo nuovo software, è finalmente più facile utilizzare il proprio PC o la propria raspberry per QSO in DSTAR senza radio.
Questo aggiornamento di BlueDV ci fa sperare nell’utilizzo della NWDR DV3000U con il DMR e con il FUSION, cosa che ad oggi è ancora impossibile fare. Come ben sapete, infatti, il chipset AMBE3000 codifica tutti i modi elencati, ma la NW Digital Radio, non ha sviluppato software di gestione ad HOC per il proprio Dongle, lasciando a terze parti, l’opportunità di sviluppo.
Ringrazio il collega David PA7LIM, inventore del software BlueDV, per le attuali e future implementazioni legate a questa chiavetta USB.
Aggiorna la seguente funzionalità.
1. Consente di copiare le informazioni relative alla posizione da “Posizione Memoria” a “Oggetto APRS” e “Posizione mia”. Premere [MARK] e selezionare una memoria memorizzata memorizzata (0-99) come sorgente di copia e premere [ENT] per visualizzare la schermata dei dettagli della memoria di posizione selezionata. Successivamente, premere [A / B] e selezionare “Copia in oggetto APRS” e premere [A / B] per selezionare un oggetto (1-3) come target di copia. Verrà visualizzata la schermata dei dettagli dell’oggetto selezionato e premere [A / B] per copiare le informazioni (Nome, Posizione, Icona) da “Posizione Memoria” a “Oggetto APRS”. Modificare le altre impostazioni di Oggetto nel menu No.516 (oggetto APRS).
Revisione dei seguenti problemi:
1. Impossibile copiare il nome della memoria del canale CALL al canale prioritario.
2. La radio potrebbe ripristinare automaticamente quando si sta ordinando l’elenco di stazioni APRS.
3. Nella modalità KISS, il carattere speciale 0xC0 (FEND) non viene convertito correttamente.
4. Nella modalità KISS, i dati TX eccezionali potrebbero non essere inviati correttamente dopo che l’icona STA si spegne.
5. Nella modalità Canale memoria, le informazioni sul ripetitore D-STAR memorizzate potrebbero non essere indicate correttamente.
6. Dopo l’invio di un beacon APRS nella banda dei dati, l’indicatore occupato nella banda non-dati scompare.
Ancora non tutte le problematiche segnalate da me e da un gruppo di utilizzatori si questo splendido apparato sono state risolte, confidiamo nella JVC-Kenwood sperando che nel prossimo firmware anche il DPRS, ad esempio, funzionerà a modo.
Il ripetitore DMR di Albano Laziale da me gestito ha cambiato postazione. La nuova location del ripetitore è situata in Ariccia località Monte Gentile a 550 mt di altezza.
Le frequenze per impegnare il repater costituito da un Motorola MTR2000 e scheda MMDVM su Arduino, sono:
430.5375 +5000 color code 1 rete BM
Da questa nuova località, si dovrebbe avere una maggiore copertura della città di Roma, dei Castelli Romani e di Latina.
voglio portare alla vostra attenzione una parte della normativa che riguarda le sanzioni amministrative legate alle modifiche sulle radio con marchio CE.
Nel documento, redatto dall’ispettorato territoriale Emilia Romagna del MISE, si è inteso affrontare l’argomento con un approccio non meramente ricognitivo e con qualche attenzione alle situazioni nuove o problematiche. Le principali fonti normative a il documento fa riferimento, sono ovviamente quelle dell’Ordinamento italiano, anche se non mancano rinvii a norme o raccomandazioni internazionali. Le principali norme italiane considerate sono : − Legge 24 novembre 1981, n. 689 ( Violazioni amministrative) − D. Lgs. vo 9 maggio 2001 n.269 s.m.i. (Immissione sul mercato delle apparecchiature) − DM 13 novembre 2008, s.m.i. ( Piano Nazionale di Ripartizione Frequenze ) S.O. 255 alla GU n. 273 del 21-11-2008 − DM 28 maggio 2003 , s.m.i. ( Accesso radio a servizi pubblici Internet) − D.Lgs.vo 1 agosto 2003, n.259 s.m.i. ( Codice delle Comunicazioni elettroniche) − DM 10 gennaio 2005 , s.m.i. ( Interfacce radio regolamentate)
In particolare per i radioamatori, si sottolinea:
2) – Attività senza assegnazione di frequenza e senza protezione dai disturbi generati da altri utenti delle stesse bande, ma con protezione da quelli provenienti da altre bande, sotto le condizioni del PNRF.
Si tratta sostanzialmente dei Radioamatori.
Le autorizzazioni sono a titolo oneroso con contributi annuali simbolici di modestissima entità ( per controllo, verifica e protezione).
III) – Per apparecchiature funzionanti nelle bande di frequenza definite “ad uso collettivo e senza protezione ” ai sensi del D.Lgs.vo 259/03 art.104 comma 1 lett. c) punto 2) ( radioamatori) o definite di “libero uso” , la protezione da disturbi non è garantita.
La protezione può avvenire solo come conseguenza della repressione di una violazione, posta in essere dal disturbante, che comporti il sequestro con spegnimento della sua apparecchiatura, ex lege 689/81.
Marchio CE
11 – VIOLAZIONI AMMINISTRATIVE
L’eventuale violazione delle norme comporta l’avvio del procedimento previsto dalla legge 689/81, con l’applicazione delle sanzioni individuate dal D.Lgs.vo 259/03 per le autorizzazioni e dal D.Lgs.vo 269/01 per le apparecchiature. L’accertamento della violazione e l’eventuale contestazione e/o sequestro cautelare sono di competenza sia all’Ispettorato territoriale del Ministero dello Sviluppo Economico che della Polizia della comunicazioni.L’irrogazione della sanzione ed la confisca delle apparecchiature sono attribuite al Direttore dell’Ispettorato territoriale, in funzione di Autorità amministrativa ai sensi della legge 689/81. I controlli tecnici sulle apparecchiature sequestrate possono essere eseguiti dagli stessi Ispettorati (DM 275/02 art.5) o dall’Istituto Superiore delle Comunicazioni (ISCTI) o da privati “ laboratori di prova accreditati ” su incarico dell’organo accertatore. La norma prevede che comunque possono essere utilizzate soltanto apparecchiature regolarmente immesse sul mercato europeo ai sensi del D.Lgs.vo 269/01 ( Marcatura CE + Dichiarazione di conformità alla Direttiva 99/05/CE + notifica di immissione sul mercato – a cura del fabbricante o responsabile – nei casi previsti), costruite secondo norme armonizzate o meno (in quest’ultimo caso vi sarà il coinvolgimento di un Organismo Notificato) dall’Unione Europea, ma soprattutto esercite senza apporto di modifiche. L’apporto di modifiche (da chiunque introdotte) genera apposite sanzioni pecuniarie, poiché fa decadere la conformità dell’apparecchiatura ai requisiti essenziali (unica eccezione i Radioamatori che possono modificare anche le apparecchiature acquistate e marcate CE, limitatamente a quelle a loro destinate ed operanti nelle bande riservate all’attività di radioamatore) .
Ancora una volta, a conferma che il DSTAR non è morto con sempre più ripetitori e nodi attivi in Italia e nel mondo, voglio parlarvi della mia esperienza con il portatile bi-banda, almeno nella versione europea, della Kenwood TH-D74 (Nella versione USA, è abilitata anche la banda dei 220mhz).
In primis, voglio sottolineare che non è un semplice portatile con il DSTAR ma anche un ricevitore da 0,1 a 524 MHz (FM, NFM, WFM AM, SSB, CW – Nella banda 74-108 Mhz solo WFM) e incorpora anche un TNC per l’APRS.
La radio ha una grandezza simile all’MD390 della Tytera, corpo tozzo e display a colori con un menù abbastanza amichevole, dico abbastanza perché bisogna entrare nella logica di chi ha realizzato il firmware per usarlo al meglio, soprattutto in DSTAR.
Il portatile, pesa circa 350 gr. inclusa la batteria al litio da 1800 mAh che assicura una durata di circa 6 ore alla massima potenza. L’attacco dell’antenna è il classico SMA e la radio è conforme allo standard IP 54/55 non subacqueo ma resistente a spruzzi di acqua e polvere.
TRASMISSIONE
Per gli amanti dell’analogico e delle voci simil-broadcasting, la parte trasmittente presenta un ottimo equalizzatore diviso per FM e DV che dona una corposa e fedele modulazione, caratteristica nota di casa Kenwood. Gli utilizzatori del DSTAR, rimarranno sorpresi della modulazione simile all’FM che questa radio presenta in digitale.
Il TH-D74 sfrutta un potente chip AMBE e un ottimo DSP che rende l’esperienza di ascolto e di trasmissione veramente piacevole, in condizioni perfette, le modulazioni da e verso il DSTAR sono davvero simili all’analogico.
RICEZIONE
L’ultimo nato di casa JVCKENWOOD, ha un ottimo ricevitore multimodo e l’ascolto delle SSB in HF è davvero eccezionale; con l’antenna esterna, però, l’apparato soffre di un minimo di inter-modulazione a causa dell’alta sensibilità della parte ricevente.
Software di remotizzazione via Bluetooth e ascolto HF.
L’apparato, offre un’ottima esperienza di ascolto su tutte le bande HF, VHF e UHF, che migliora grazie all’equalizzatore e all’utilizzo dei filtri incorporati. Si può utilizzare, in maniera comoda, il software Kenwood su PC – ARFC che permette di comandare la radio, utilizzando al meglio i filtri presenti. Se si è molto esigenti, si può utilizzare un software SDR tipo SDRSHARP, prelevando il segnale IF con un semplice comando via ARFC software e procurandosi un cavo minijack to jack per collegare l’uscita speaker della radio all’ingresso microfonico della scheda audio de pc.
Esempio di ascolto con SDR.
DSTAR
L’apparato divide il DSTAR in due modi distinti, il DV e il DR questo, a primo impatto, crea non poca confusione in chi si avvicina a questo ricetrasmettitore. La Kenwood, considera la modalità DV per l’utilizzo in simplex, senza ripetitori o reflector, quindi senza la possibilità di impostare manualmente i campi RPT1 e RPT2 (A onor del vero, una cosa simile accade con gli apparati ICOM che in siplex per impostare i campi di accesso alla rete, richiedono di attivare il DUP con offset a 0) mentre considera la modalità DR per l’utilizzo sui ripetitori e reflector, permettendo di impostare tutti i campi citati ma è impossibile farlo dalla radio, bisogna usare necessariamente il PC e il software relativo.
Altra stranezza riscontrata: una volta programmata la radio per parlare sui reflector, non basta trasmettere su un ripetitore già connesso ma bisogna confermare alla radio la volontà di voler uscire dalla connessione locale, come? Semplice: premendo il tasto (F) seguito dal tasto (DIGITAL MODE), cliccando poi sulla prima icona (Destination Select), scendendo su Reflector e confermando la scelta cliccando su Use Reflector.
Una volta compresa la logica della radio tutto risulterà più semplice.
Esempio di ricezione DSTAR.
Per sfruttare al meglio le potenzialità del Kenwood TH-D74 bisogna programmarlo via software, soprattutto se si utilizzano il DSTAR e l’APRS, al momento, infatti, senza la programmazione da PC e quasi impossibile usarlo.
Ho scritto, “al momento”, perché la Kenwood si è dimostrata molto sensibile ai feedback dei radioamatori e produce spesso nuovi firmware per sistemare i piccoli problemi che di volta in volta vengono segnalati.
APRS
L’apparato ha un TNC interno impostabile a 1200 o 9600 baud. Si può lanciare in aria il proprio beacon sia manualmente che in maniera automatica.
DPRS
Questa funzione, se pur presente, non funziona perché con la versione firmware attuale (1.05), non è possibile impostare le stringhe di trasmissione sfruttando il DSTAR.
ALTRE CARATTERISTICHE
La radio presenta un’interfaccia utente a icone, all’interno del menù si naviga con un joystick simile a quello usato nelle radio ID31 e ID51 della ICOM con il tasto (OK) in posizione centrale. L’apparato ha un totale di 1000 memorie ed è programmabile sia tramite cavo dati (normalissimo cavo micro-usb) sia via scheda SD (max 32GB) e novità sia via bluetooth.
Il ricevitore GPS acquisisce i satelliti in maniera rapida. Grazie alla geo-localizzazione, è possibile trovare i ponti DSTAR più vicini. Purtroppo, però, la lista scaricabile dal sito Kenwood, non è aggiornata e soprattutto sulla città di Roma, presenta ripetitori inesistenti o con vecchi nominativi.
Ottima la guida vocale in inglese, molto utile per i non vedenti.
BLUETOOTH
Il TH-D74 incorpora un modulo bluetooth al quale può essere connesso un auricolare per l’audio o un pc per la gestione dati, programmazione o remotizzazione grazie ai software prelevabili dal sito Kenwood.
Il costo di circa 650 euro di questo apparato è giustificato dalla quantità di funzioni che questo portatile offre. Se si vuole chiacchierare in analogico e in DSTAR, ricevere tutte le bande HF-V e U in tutti modi, fare APRS e divertirsi con l’SDR, usare il Bluetooth, questo è l’apparato che fa per voi. Il diretto concorrente, con meno funzioni e senza ricevitore, è l’ICOM ID51 Plus 2 che costa circa 550 euro. Nel DMR gli Hytera e i Motorola si attestano fra i 500 e i 700 euro; cosa dire, è un apparato per radioamatori esigenti che vogliono farsi un bel regalo, investendo su una radio tecnologicamente avanzata.
Come contro, la Kenwood avrebbe dovuto pensare ad una protezione migliore per lo schermo che tende a graffiarsi con un uso quotidiano. Ancora è difficile trovare una custodia, manca la possibilità di pre-settare dei profili Aprs, ad esempio, uno per portatile e uno per l’auto. Il DPRS non si può fare e è impossibile settare i ponti DSTAR a mano ma confido in Kenwood che risolverà questi problemi con uno dei prossimi aggiornamenti FIRMWARE.
Come volevasi dimostrare, il DSTAR continua ad essere un protocollo molto diffuso su scala mondiale e in continua crescita.
Dopo che la Kenwood, con il TH-D74, ha fatto uscire la sua prima radio DSTAR portatile, la Icom, non è rimasta con le mani in mano e ha immesso sul mercato il suo nuovo portatile ID-51 Plus 2 e a breve immetterà anche sul mercato europeo, la nuovissima ID4100 radio che supportano il protocollo avanzato ICOM G3.
Cos’è il G3?
Il G3 è un protocollo avanzato che rispetto al vecchio G2, permette di trasformare i nuovi terminali icom in access point per l’accesso alla rete DSTAR. Il G3 lavora comunque anche con le vecchie radio.
Una volta registrato il proprio nominativo sui server G3 (server) o sui server Trust D-STAR che supportano G3, si potrà, ad esempio, utilizzare un ID-51 P2 come punto di accesso al posto del ripetitore oppure sarà possibile possibile collegarlo direttamente alla rete DSTAR attraverso un PC o uno smartphone utilizzando internet in (3G / LTE / ISP, ecc) senza utilizzare la parte RF.
Negli Stati Uniti, un gruppo di radioamatori, sta testando la rete DSTAR e i suddetti terminali con questo protocollo.
E’ chiaro che in questa fase, questo tipo di tecnologia gira soltanto sui ponti ICOM con software orginale, sono in ogni caso fiducioso e credo che qualcosa si stia già muovendo sulla rete IRCDDB per adeguarsi alle nuove specifiche del G3 Icom, ad esempio, Michael DL1BFF, sta già lavorando per aggiornare la rete IRCDDB al supporto del G3 per far funzionare il CALL ROUTING fra i ripetitori ICOM e quelli che utilizzando IRCDDBGateway.
Il DSTAR in Italia e a Roma, ha una nuova vita da ormai un anno… il sistema digitale grazie all’avvento dei Reflectors XLX, ha avuto non solo una rinascita ma anche una crescita su tutto il territorio nazionale con oltre 100 sistemi connessi. A Roma, a garantire la copertura DSTAR, ci sono i ponti di Pomezia – Roma Sud – Castelli IZ0RIN B (430.3125 +5000) attestato su XLX773 modulo B nazionale e di Roma Est IR0CJ (145.6375 -600) e IR0UEZ (431.450 +1600) attestati su XLX390 modulo B nazionale a breve sarà riacceso anche IR0UGC 430.550 +5000 e il link 144.900 IW0HKS C anche lui attestato sul XLX773 modulo B.
Ogni giorno, il traffico è garantito da decine di radioamatori che in tutta Italia utilizzano questo diffuso sistema digitale in maniera assidua.
Purtroppo, alcuni ponti storici della Capitale, non si sono voluti allineare al progetto XLX che ha rivoluzionato il DSTAR e sono “morti” per assenza di collegamenti ma non temete, utilizzate pure le vostre radio DSTAR sulle suddette frequenze che coprono in maniera eccellente tutta la città!
La causa, comunque, non è da imputare al sistema ma ai gestori che probabilmente hanno fatto le loro scelte a favore di altre tecnologie e che non hanno voluto condividere un progetto “open” come l’XLX dove non esiste un unico proprietario, speriamo per loro che cambino idea in futuro.
Vi ricordo anche che il sistema XLX è frutto del genio di un collega lussemburghese Luc Engelmann LX1IQ e che la messa in opera, in Italia, è stata voluta da un gruppo di sysop, compreso il sottoscritto, capitanato dal Gruppo Dstar Firenze che hanno creduto fin da subito in questo progetto.
Cos’è un XLX?
L’XLX è un reflector multiprotocollo che accetta connessioni tramite i protocolli DCS, DEXTRA e DPLUS e che di fatto ha sostituito i vecchi e meno performanti sistemi REF e XRF. L’interconnessione fra più XLX permette di mantenere alle varie associazioni o singoli sysop la propria autonomia pur condividendo il traffico con tutti. Con questo spirito, senza più “padroni”, si sono evoluti i sistemi e si è creata una rete stabile e sicura.
Come funziona un XLX?
Il Reflector XLX, ha 26 moduli che in Italia si è deciso di condividere in questo modo:
# Modulo Descrizione
1 A World
2 B ITALIA interconnesso al DMR TG 8515
3 C Locale
4 D Test
5 E MMDVM
6 F in futuro C4FM Fusion
7 G Z0 Lazio
8 H Z0 Sardegna
9 I Z0 Umbria
10 J Z1 Liguria
11 K Z1 Piemonte
12 L Z1 Valle Aosta
13 M Z2 Lombardia
14 N Z3 Friuli V.G.
15 O Z3 Trentino A.A.
16 P Z3 Veneto
17 Q Z4 E. Romagna
18 R Z5 Toscana
19 S Z6 Abruzzo
20 T Z6 Marche
21 U Z7 Puglia
22 V Z8 Basilicata
23 W Z8 Calabria
24 X Z8 Campania
25 Y Z8 Molise
26 Z Z9 Sicilia
Ogni sysop ha poi scelto di associare i moduli liberi ad alcuni servizi, ad esempio, sul XLX773 il 773 Radio Group, ha deciso di abilitare il modulo C al traffico locale fra i ponti dell’associazione e di condividere il modulo G Lazio con l’Associazione Onda Telematica.
Come si cambia modulo dalla mia radio DSTAR?
Semplice, il comando da dare al posto del CQCQCQ è:
DCS773GL se si vuole andare sul modulo G Lazio
DCS773CL se si vuole andare sul modulo C Locale
DCS773BL se si vuole andare sul modulo B Nazionale
Per disconnettere i reflector:
_______U (7 spazi vuoti e la U finale)
Per conoscere dove il ponte è connesso:
_______I (7 spazi vuoti e I finale)
ovviamente una volta impostato il comando, basta dare un colpo di PTT per inviarlo al ponte.
Si possono usare anche i DTMF… vediamo come:
Nuovi comandi DTMF abilitati su ponti aggiornati con ultime versioni di Jonathan
I toni DMTF sono usati nella rete D-STAR per passare velocemente e semplicemente tra sistemi hotspot, ripetitori e reflector, o per richiedere lo stato degli stessi. La tabella sotto riportata è una guida veloce su come usare i comandi DMTF su XRF/XLX, DCS e REF.
La codifica iniziale che identifica i quattro sistemi è questa:
DCS Lettera D iniziale
XRF/XLX Lettera B iniziale
REF Simbolo * iniziale
Comando UR
DTMF
Descrizione
XRF773BL
“B773B” “B773B” “B77302”
Connessione al reflector Dextra XRF077 modulo B
REF068BL
“*68B” “*068B”
Connessione al reflector D-Plus REF068 modulo B
DCS773BL
“D773B” “D0773B” “D077302”
Connessione al reflector DCS DCS077 modulo B
_______ U (7 spazi vuoti e poi U)
“#”
Disconnessione (Unlink)
_______ I (7 spazi vuoti e poi I)
“0” “00”
Info della connessione trasmissione annuncio vocale
“**”
Riporta il ponte o hotspot su link di default
Modulo/Zona/Regione/Refector
Numero/Lettera/DTMF
A INTERNAZIONALE XRF773A
“01” “A” B77301 B773A
B NAZIONALE & DMR TG 8515 XRF773B
“02” “B” B77302 B773B
C SLOT LIBERO PER OGNI SYSOP XRF773C
“03” “C” B77303 B773C
D SLOT LIBERO PER OGNI SYSOP XRF773D
“04” “D” B77304 B773D
E SLOT LIBERO PER OGNI SYSOP XRF773E
“05” “E” B77305
F SLOT LIBERO PER OGNI SYSOP XRF773F
“06” “F” B77306
G ZONA 0 LAZIO XRF773G
“07” “G” B77307
H ZONA 0 SARDEGNA XRF773H
“08” “H” B77308
I ZONA 0 UMBRIA XRF773I
“09” “I” B77309
J ZONA 1 LIGURIA XRF773J
“10” “J” B77310
K ZONA 1 PIEMONTE XRF773K
“11” “K” B77311
L ZONA 1 VALLE D’AOSTA XRF773L
“12” “L” B77312
M ZONA 2 LOMBARDIA XRF773M
“13” “M” B77313
N ZONA 3 FRIULI VENEZIA GIULIA XRF773N
“14” “N” B77314
O ZONA 3 TRENTINO ALTO ADIGE XRF773O
“15” “O” B77315
P ZONA 3 VENETO XRF773P
“16” “P” B77316
Q ZONA 4 EMILIA ROMAGNA XRF773Q
“17” “Q” B77317
R ZONA 5 TOSCANA XRF773R
“18” “R” B77318
S ZONA 6 ABRUZZO XRF773S
“19” “S” B77319
T ZONA 6 MARCHE XRF773T
“20” “T” B77320
U ZONA 7 PUGLIA XRF773U
“21” “U” B77321
V ZONA 8 BASILICATA XRF773V
“22” “V” B77322
W ZONA 8 CALABRIA XRF773W
“23” “W” B77323
X ZONA 8 CAMPANIA XRF773X
“24” “X” B77324
Y ZONA 8 MOLISE XRF773Y
“25” “Y” B77325
Z ZONA 9 SICILIA XRF773Z
“26” “Z” B77326
Come si usa:
Gli esempi sopra riportati sono velocemente capibili. Sui DCS e XLX ogni reflector ha 26 nodi o gruppi A-Z i toni DMTF possono gestire lettere A-D, quindi per ottenere DCS773E con i DTMF occorre eseguire D77305, la lettera F diventa D77306, etc. nota bene: dipende da quale software il tuo ripetitore e Gateway utilizza, potrebbe essere necessario eseguire prima una disconnessione per passare su un altro nodo dello stesso reflector.
Per esempio se vuoi cambiare da DCS773B a DCS706C potresti aver bisogno di disconnettere, poi connettere.
Non vi e’ una regola sicura, dipende solo dal software di gestione.
Ricordatevi se inviate le chiamate DTMF TX con ID-51 5100 7100 settare da menu DTMF/T lo Speed a 200 è sufficiente per sistemi con DVRPTR, GMSK modem e DVMEGA, DTMF Speed a 300 o superiore per sistemi con scheda audio, ricordo che il comando DTMF viene riconosciuto solo se su campo UR c’è CQCQCQ
Ricordo quando viene spostato un modulo fatelo in assenza di QSO specie quando si utilizza un hotspot iso frequenza perché il comando passa su tutta la rete, dai ripetitori se fatti bene è possibile farlo anche se c’è QSO lato Gateway perché il ricevitore è sempre in ascolto.
Per qualsiasi informazione in merito, non esitate a scrivermi a
vi annuncio che da qualche giorno, è acceso un nuovo ripetitore MMDVM – DMR su rete BrandMeister che sostituisce l’hotspot da me realizzato in precedenza. La frequenza: RX 430.5375 – TX 435.5375 ColorCode1.
Come da regole BM, sullo slot1 è attestato in maniera dinamica il TG222 Italia, sullo slot2 è collegato staticamente il TG22201 Zona 0 Lazio, sul TG9 è collegato il Reflector 4260 per dialogare anche con i ripetitori DMR di Latina I0ABU e Sezze IZ0RIM.
La parte RF, è affidata ad un vecchio ma ottimo ripetitore Motorola MTR2000, la parte digitale invece è affidata al software MMDVM su Arduino con modem MMDVM ZUM 1.0 e TCXO a 12 Mhz.
E’ nato, a Latina, il primo Repeater DMR MMDVM su rete BM, grazie al supporto del 773 RadioTeam.
Un gruppo di soci del 773 Radio Group (DMR-Team), si sono uniti e auto-tassandosi hanno acquistato un Motorola MTR2000, una scheda Arduino, una MMDVM e una Raspberry. Il tutto è nato per gioco, lo scorso Novembre su Whatsapp, grazie ad un idea del Presidente IZ0RIM – Roberto di Lenola. Il gruppo di amici, legati dalla passione per il digitale, si sono riuniti presso la sede del 773 RadioGroup,
lavorando, ognuno con le sue competenze, al progetto. Il ripetitore, ha nominativo temporaneo I0ABU ed è attualmente collocato in Test presso la sede del 773. Ringrazio personalmente il collega Graziano IZ5IGB, del Gruppo Radio Firenze, per la pazienza e il supporto telefonico che mi ha fornito, oltre che per la sua utilissima guida per trasformare un MTR-2000 in DMR.
Sono realmente felice, di aver partecipato a questo progetto.
Notizie, recensioni, prove sul campo e burocrazia del mondo radioamatoriale.
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