Archivi categoria: La vostra VOCE

LETTERA APERTA AL MINISTRO ON.GIANCARLO GIORGETTI, AL DIRETTORE GENERALE DELLA DGSCERP E AL DIRETTORE DELLA DGAT.

Roma, li, 26/05/2022

Lettera aperta

All’Onorevole Ministro del MISE,
Dott. Giancarlo Giorgetti

giorgetti_g@camera.it

gabinetto@pec.mise.gov.it

segreteria.ministro@mise.gov.it

Al Direttore DGSCERP
Egr. Dott. Francesco Soro

dgscerp.dg@pec.mise.gov.it

Al Dirigente DGAT

Egr. Dott. Paolo D’Alesio

dgat.dg@pec.mise.gov.it

paolo.dalesio@mise.gov.it

Vogliamo portare a conoscenza dell’On. Ministro Giorgetti, del direttore generale della DGSCERP e di tutti i destinatari di questa lettera, di alcuni episodi che riteniamo discriminanti e lesivi per le attività radioamatoriali regolarmente autorizzate.

PREMESSO CHE

  • L’art.134 del Codice delle Comunicazioni, definisce l’attività di radioamatore come un servizio svolto in linguaggio chiaro, o con l’uso di codici internazionalmente ammessi, esclusivamente su mezzo radioelettrico anche via satellite, di istruzione individuale, di intercomunicazione e di studio tecnico, effettuato da persone che abbiano conseguito la relativa autorizzazione generale e che si interessano della tecnica della radio-elettricità a titolo esclusivamente personale senza alcun interesse di natura economica.
  • L’allegato 26 all’articolo 12 comma 4, recita: È consentita l’interconnessione delle stazioni di radioamatore con le reti pubbliche di comunicazione elettronica per motivi esclusivi di emergenza o di conseguimento delle finalità proprie dell’attività di radioamatore. (riconoscendo di fatto l’utilità anche in emergenza del servizio di radioamatore)
  • L’allegato 26 all’art. 9 comma , recita: L’autorizzazione generale per l’installazione e l’esercizio di stazioni ripetitrici automatiche non presidiate al di fuori del proprio domicilio di cui all’art. 143 del Codice, da utilizzare anche per la sperimentazione, ha validità fino a dieci anni e, al pari del relativo rinnovo, si consegue senza oneri, mediante presentazione o invio all’ispettorato del Ministero, competente per territorio, della dichiarazione di cui al modello sub allegato I al presente allegato. Per le singole persone fisiche, l’autorizzazione generale di cui all’art. 1, comma 1, costituisce requisito per il conseguimento dell’autorizzazione generale per stazioni ripetitrici automatiche non presidiate.
  • L’art. 141 del Codice delle Comunicazione recita: L’Autorità competente può, in caso di pubblica calamità o per contingenze particolari di interesse pubblico, autorizzare le stazioni di radioamatore ad effettuare speciali collegamenti oltre i limiti stabiliti dall’articolo 134. (confermando che il radioamatore è utile anche in caso di emergenza, quindi se passasse la modifica all’allegato 25, e se si confermasse la circolare del 16 maggio 2022, non solo saremmo costretti a pagare per mettere a disposizione gratuita i nostri impianti ma dovremmo anche spegnerli (oltre 400 impianti sottratti alla pubblica utilità) perché messi fuori legge da una circolare).
  • Abbiamo contattato il dott. Paolo D’Alesio, pregandolo di intervenire prima di portare alla firma l’allegato 25 tramite lettera firmata da varie organizzazioni con risposta dalla DGAT con protocollo PEC nr: 39242 – del 17/03/2022 – AOO_AT – AOO_Attività territoriali Chiarimenti sulle modifiche all’allegato n.25 al d.lgs. 259/2003 (Codice delle comunicazioni elettroniche)  ma lo stesso oltre ad aver chiamato ad un solo unico tavolo da noi sollecitato, solo le associazioni CISAR e ARI e nessun rappresentante delle altre scriventi che si erano organizzate in merito, promettendo anche di organizzare più tavoli decisionali prima di andare avanti, ha preferito portate alla firma del Ministro la grave modifica dell’allegato 25 che ulteriormente lede i diritti dei radioamatori italiani tutti.
  • E’ attiva una petizione, on-line (https://chng.it/ydSGnBqh), già firmata – al 26/05/2022,  da oltre 1.170 radioamatori, contro i provvedimenti di seguito elencati.

    Nel marzo del 2021, il MISE ha modificato l’allegato 26 del Codice delle Comunicazioni, senza interpellare tutte le associazioni radioamatoriali, riconosciute e non (In Italia non esistono soltanto ARI e CISAR).
  • La DGSCERP del MISE ha portato alla firma dell’Onorevole Ministro Giorgetti, il 26 aprile 2022, un provvedimento, (pare respinto per un difetto di forma), per la modifica dell’allegato 25, che prevederebbe, fra le altre modifiche, l’inserimento di un contributo annuale sulle licenze di ponti ripetitori amatoriali (già gravati da oneri di energia, apparecchiature, etc. a carico di chi li installa e messi a disposizione in forma gratuita per tutta la comunità); contributo che andrebbe in contrasto con la natura di sperimentazione sulla quale si basa il servizio radioamatoriale, utile anche durante le emergenze in ausilio alla popolazione, alle prefetture e alla Protezione Civile e che di fatto verrebbe equiparato ad un utilizzo commerciale delle frequenze.
  • La DGSCERP del MISE ha emesso una circolare il 16/05/2022 che dal 1° giugno 2022, mette di fatto, fuori legge la maggior parte de ponti ripetitori radioamatoriali italiani regolarmente autorizzati dallo stesso MISE, quando, fino ai primi di maggio 2022, prima la DGSCERP, poi gli ispettorati territoriali del MISE (dopo oltre 6 anni di inattività – infatti molti ripetitori hanno lavorato in regime di SCIA senza disturbare nessuno), hanno rilasciato regolare autorizzazione generale e nominativo – approvando le relative schede tecniche – anche per tutti quei ripetitori che operano in ricezione sulla banda dei 435 MHz, non tenendo presente per primi la modifica dell’articolo 9 dell’allegato 26.
  • L’Ari, non rappresenta tutti i radioamatori italiani.
  • La IARU, non è l’unica associazione internazionale affiliata ITU e non rappresenta tutti i radioamatori ma soltanto quelli che appartengono ad associazioni che aderiscono alla sua organizzazione e da lei riconosciute, in Italia soltanto ARI.
  • A parere delle scriventi, il MISE, prima di effettuare modifiche al servizio di radioamatore, avrebbe dovuto convocare i rappresentanti di tutte le associazioni italiane legalmente riconosciute e non, per evitare discriminazioni di sorta.
  • A livello internazionale esiste anche EURAO, altra associazione affiliata ITU che di fatto non riconosce, se non in SPAGNA – perché voluto dalle associazioni locali di quella nazione – il BAND PLAN IARU. (con una nota, EURAO ci fa sapere che in Spagna, il Ministero locale aveva imposto per legge il Band Plan IARU ma grazie ad un ricorso avviato e vinto da EURAO, contro il ministero spagnolo, anche in quella nazione, l’utilizzo del Band Plan IARU è una scelta del radioamatore).
  • IARU nella regione 1, della quale fa parte anche l’Italia, indica frequenze che nella nostra nazione non sono destinate all’uso radioamatoriale come da attuale PNRF.
  • all’art. 104 lettera C punto 1, del Codice delle Comunicazioni, si evidenzia il fatto che le frequenze ad uso collettivo, come quelle radioamatoriali, non possono essere protette da disturbi di utenti delle stesse bande.

EVIDENZIAMO CHE:

  • Non siamo d’accordo sull’eliminazione del contributo annuale dei 5 euro, in quanto questo provvedimento snaturerebbe il servizio radioamatoriale portandolo al pari di quello privato.
  • Nella redazione della modifica dell’allegato 26 (avvenuta senza interpellare le associazioni radioamatoriali, cosa che avrebbe evitato i problemi riscontrati), ci siano degli evidenti errori, Infatti, l’articolo 9 recita: Le stazioni ripetitrici automatiche non presidiate di cui al comma 1 devono operare sulle frequenze attribuite dal piano nazionale di ripartizione delle frequenze al servizio di radioamatore e rispettare le allocazioni di frequenza, per le varie classi di emissione, previste dagli organismi radioamatoriali affiliati all’Unione internazionale delle telecomunicazioni (UIT) (Riferendosi come poi palesatosi sulla circolare al BAND PLAN IARU, riconosciuto appunto da IARU ma non da EURAO) Quando anche EURAO, emetterà un suo BAND PLAN, a quale deve affidarsi in Italia un radioamatore? Riteniamo inoltre che questo ultimo paragrafo dell’articolo 9, sia in netto contrasto con le premesse di cui sopra ed in particolare per il fatto che come detto, IARU ed EURAO – organismi radioamatoriali affiliati ITU – la pensano in modo differente sul BAND PLAN, infatti IARU che ha emesso questo regolamento e ne consiglia l’utilizzo, ovviamente lo riconosce, mentre EURAO non lo riconosce e lascia la libertà ai suoi affiliati di applicarlo o meno.
  • Sia l’articolo 9 dell’allegato 26, sia la circolare del 16/05/2022 (che oltre che a discriminare e ledere le libertà di tutti quei radioamatori – che in Italia rappresentano la maggioranza – non aderenti a IARU e ARI, presenta anche diversi refusi – cosa che non dovrebbe esistere su un atto pubblico che andrebbe letto e riletto prima di essere emesso), firmata dal sig. Direttore Generale del DGSCERP, Egr. dott. Francesco Soro, siano in contrasto con l’art. 104 lettera c punto 1, del Codice delle Comunicazioni, dove si evidenzia il fatto che le frequenze ad uso collettivo, come quelle radioamatoriali, non possono essere protette da disturbi di utenti delle stesse bande. Come può, quindi, l’allegato 26 obbligare l’utilizzo di un BAND PLAN (realizzato da un gruppo di associazioni) che in teoria “protegge” le bande di frequenza assegnate ai radioamatori dettandone in dettaglio l’utilizzo in base ai servizi?
  • In particolare, la circolare emessa dalla DGSCERP, recita: la canalizzazione protegge le porzioni di banda assegnate, in via esclusiva, al servizio di radioamatore via satellite (435‐438 MHz).

Assegnate da chi? Visto che l’attuale PNRF, Assegna e non in via esclusiva, per questo servizio, la banda 436-438 mentre la banda 435-436 è assegnata sia per il servizio di radioamatore, sia per il servizio di radioamatore via satellite?

Inoltre, facciamo presente che il BAND PLAN IARU, assegna ai radioamatori la porzione di banda 438-440 anche per uscita ripetitori (digitali e non), permettendo un shift a 7,6 MHz. Il Mise ha intenzione di assegnarci questa porzione di frequenze? Perché se è così, possiamo parlarne…

Nella circolare è anche riportato quanto segue: Peraltro, per quanto riguarda i compiti di vigilanza e controllo degli ispettorati territoriali sulle autorizzazioni generali in corso di validità, si terranno nella debita considerazione gli eventuali oneri di adeguamento tecnico delle stazioni ripetitrici, in conformità alla presente circolare, a carico dei radioamatori interessati. Poiché il PNRF è in corso di aggiornamento, saranno forniti successivi aggiornamenti operativi in presenza di eventuali variazioni sostanziali alle attribuzioni di frequenza delle bande di frequenza assegnate, sia in statuto primario sia in statuto secondario, al servizio di radioamatore.

Cosa significa? Il MISE ci paga il costo di adeguamento impianti o dobbiamo aspettarci ulteriori sorprese?

COSA CHIEDIAMO

Per i motivi di cui sopra, chiediamo al Sig. Ministro del MISE, ON. Giancarlo Giorgetti, la cortesia di non firmare alcuna modifica, prima che tutte le associazioni vengano chiamate a decidere insieme al MISE, di intervenire sull’operato dei suoi dirigenti, di invitare a far modificare questi atti lesivi e discriminanti per le libere attività di tutti i radioamatori non aderenti a IARU e ARI e che fino ad oggi, nel pieno rispetto del Piano Nazionale di Ripartizione delle Frequenze, si sono autoregolamentati senza arrecare disturbo a nessuno.

Chiediamo altresì, al Direttore Generale della DGSCERP del MISE, Egr. Dott. Francesco Soro, di fermare ogni modifica all’allegato 25, di rivedere l’allegato 26 all’articolo 9 e di far convocare i rappresentati di tutte le associazioni scriventi (e non soltanto ARI e CISAR) nei futuri tavoli tecnici al fine di evitare ulteriori e imbarazzanti provvedimenti emessi dai suoi uffici.

Facciamo anche presente che nel caso in cui questi provvedimenti non vengano fermati e modificati al più presto, ricorreremo – per tutelare i nostri diritti – alle istituzioni competenti e qualora necessario, anche alla Corte Europea in virtù del principio di primauté del diritto dell’Unione europea sul diritto nazionale.

DISTINTI SALUTI

I RADIOAMATORI FIRMATARI DELLA PETIZIONE ON LINE

ALESSANDRO ACHILLE IZ0RIN

PRESIDENTE DELL’ASSOCIAZIONE 773 RADIO GROUP

AFFILIATA A EURAO

ENRICO EPIFANI IZ7JWR

PRESIDENTE Associazione Nazionale Radioamatori C.I.S.A.R.

AFFILIATA A EURAO

CLAUDIO NINNI IZ0ROQ

PRESIDENTE DI ONDA TELEMATICA

FAUSTO D’ANGELO IZ0OZU

PRESIDENTE DEL

RAGGRUPPAMENTO NAZIONALE RADIO EMERGENZA

e della

ASSOCIAZIONE RADIOAMATORI E COMPUTERISTI

AFFILIATE A EURAO

FRANCESCO CIACCO IW8PGT

Rappresentate Gruppo Rete ItalyNET

CARLO BUGGIO IW2ECM
PRESIDENTE Associazione Radioamatori Polo Positivo

MARCELLO VELLA IT9LND
PRESIDENTE PRO TEMPORE
E.R.A. EUROPEAN RADIOAMATEURS ASSOCIATION

E’ attiva una petizione, on-line (https://chng.it/ydSGnBqh), già firmata – al 26/05/2022,  da oltre 1.170 radioamatori, contro i provvedimenti di seguito elencati.
FIRMALA ANCHE TU!

CONTRIBUTO SU PONTI RIPETITORI – PARE – ALLA FIRMA DEL MINISTRO E ALTRE (BRUTTE) NOVITA’! FIRMA LA PETIZIONE!

Gentili amici, cari colleghi,

Sembra (ma dal 8 maggio la notizia è confermata anche da ARI e CISAR) che la famosa modifica all’allegato 25 sia, dal 5 maggio 2022, pronta alla firma, sul tavolo del Ministro del Mi.SE. Giancarlo Giorgetti; voglio raccontarvi di cosa si tratta:

  1. Nuovo contributo per ponti ripetitori da versare, non si capisce bene se annualmente o in un’unica soluzione per il rilascio dell’autorizzazione e del relativo nominativo per le stazioni ripetitrici non presidiate. La cifra da corrispondere sembrerebbe essere fissata in euro 75 annuali (750 euro in un’unica soluzione) per ogni ponte. Ovviamente chi già possiede un ponte ripetitore, dovrà mettersi in regola, entro sei mesi, con il pagamento, pena la sospensione e il ritiro della licenza.
  2. Cancellazione del contributo di 5 euro, portando inevitabilmente – il servizio di radioamatore – al pari del semplice, se pur nobile, hobby CB e rischiando di non considerare più, quello del radioamatore, un importante servizio alla collettività.
  3. Contributo annuale per i beacon

Badate bene che queste non sono fantasie ma modifiche reali che da ieri – sembrerebbe – siano approdate, ribadisco, sul tavolo del Ministro dello Sviluppo Economico, pronte alla firma.

  • Per il punto 1, comprendente da soli il danno che si andrebbe a creare a tutta la comunità, portando, inevitabilmente ad un aumento delle quote associative di tutte quelle associazioni che detengono decine di ripetitori. Meno mi preoccupa il singolo radioamatore, perché, conosco colleghi che detengono da soli 10/15 licenze con ponti non funzionanti o chiusi in piccole reti locali, quindi, in questo caso si farebbe un pochino di pulizia, anche se, in maniera totalmente errata. Sarebbe bastato, a mio parere, mettere un tetto di licenze pari a 10 per ogni sezione/associazione locale e ad 1 licenza per il singolo radioamatore.
  • Per il punto 2, quello che ci contraddistingue come radioamatori è il fatto che siamo una comunità che offre un servizio professionale alla collettività in caso di emergenza (e non solo, tutte le sperimentazioni radio sono partite dai radioamatori). I 5 euro di contributo, qualora venissero tolti, ci porterebbero alla stregua dei servizi di banda cittadina che anche se rispetto e amo, non ha nulla a che vedere con l’importante servizio svolto dai radioamatori in alcuni casi di formazione presso le scuole e sempre presso prefetture e protezione civile in caso di emergenza. Sarei stato d’accordo ad aumentare – ad esempio – il contributo CB a 30 euro annuali, invece di cancellarlo e di portare quello di radioamatore a 15 euro per contribuire alla gestione delle pratiche ministeriali che ci riguardano.
  • Per il punto 3, voci di corridoio, stavolta non confermate, parlano di un contributo di 400 euro per una licenza beacon.

A chi, leggendo, non può o non vuole credere a quanto da me scritto, voglio raccontare come sono andate le cose:

Da circa 10 anni, giravano in rete, articoli che parlavano di un eventuale contributo per i ponti ripetitori. Negli ultimi 2 anni, le voci hanno cominciato ad essere sempre più insistenti, fino a quando, qualche mese fa, ho ricevuto da fonti attendibili, la conferma della volontà della modifica dell’allegato 25 da parte di un dirigente del MI.SE., Dott. Paolo D’Alesio, stesso funzionario che nel 2021, in piena pandemia, modificò l’allegato 26, soltanto affidandosi ad alcuni suoi consulenti fra i quali un noto radioamatore della capitale e a quanto parrebbe, senza interpellare nessuna associazione.

Allarmato da questa notizia, scrissi, nel febbraio 2022, per mia iniziativa e insieme al Presidente Onorario di A.O.T. Giuseppe Voci, I0TVL, una lettera al MI.SE. – coinvolgendo diverse associazioni e gruppi fra le quali Onda Telematica, R.N.R.E. e le sue associate, il Gruppo Radio Firenze e il CISAR che era all’oscuro di tutto – nella quale, firmata da tutti i presidenti, si chiedevano spiegazioni di quanto appreso e si invitava l’amministrazione a coinvolgere le Associazioni per eventuali decisioni a riguardo. Tentai anche di raggiungere il Presidente di ARI, attraverso un amico socio di questa importante associazione che dopo aver sottoposto la nostra volontà di scrivere al MI.SE., non ottenne risposta.

Il dirigente del MI.SE., promotore delle modifiche agli allegati 26 e poi 25, dott. D’Alesio, ci rispose – dopo pochi giorni – coinvolgendo di sua iniziativa anche ARI, confermandoci di fatto la volontà di modifica dell’allegato 25 e aggiungendo che non aveva problemi a coinvolgere in un tavolo tecnico le associazioni ma soltanto quelle nazionali, con sedi regionali, di fatto, tagliando la partecipazione mia e delle altre associazioni scriventi.

Per farvela breve…

Il 12 Aprile 2022, si svolgeva per via telematica, la prima riunione del tavolo tecnico con il dott. D’Alesio del MI.SE. e, fra i vari partecipanti, i rappresentanti/delegati dell’ARI e del CISAR. La sera stessa, molto correttamente, Il Presidente del CISAR, ENRICO IZ7JWR, mi informava di come si era svolta la cosa, confermandomi che il MI.SE. era intenzionato effettivamente a modificare l’allegato 25 e informandomi che ci sarebbe stata una seconda riunione i primi di maggio, nella quale sarei stato coinvolto come ascoltatore visto che ero stato io, il promotore della famosa lettera.

Enrico, mi portava anche a conoscenza anche di altre due notizie interessanti apprese durante la riunione, ovvero che il MI.SE. avrebbe voluto anche introdurre:

  1. Delega, alle associazioni ARI, CISAR e similari nazionali, per il rilascio delle patenti di radioamatori con esami nelle sedi delle stesse con in rappresentanza, per ogni sessione di esame, di un funzionario/commissario del MI.SE. a “Vigilare”.

  2. Realizzazione di un portale per i radioamatori (dal costo di circa 200/300 mila euro, anche se altre fonti informate dicono che il costo della commessa affidata ad una società specializzata, si aggirerebbe intorno al milione di euro) dove i radioamatori potrebbero in autonomia, accedendo con lo SPID, gestire le proprie pratiche e monitorare le posizioni dei ponti ripetitori.

Vi immaginate cosa significherebbe delegare le associazioni nazionali alla gestione degli esami e al rilascio delle patenti? In passato, in alcuni Ispettorati, ci furono problemi legati al rilascio “facilitato” di patenti, cosa che portò al trasferimento di alcuni dipendenti. Per causa di quel periodo, ci troviamo oggi in frequenza, colleghi che parlano il dialetto stretto, non conoscono nulla di elettronica e peggio non conoscono la normativa. Pensate cosa accadrebbe se a gestire un esame fosse un’associazione, inevitabilmente (siamo italiani), in alcune sezioni locali, si potrebbe ripresentare il problema, inoltre, affidando il servizio alle sole nazionali, le associazioni locali potrebbero soffrire – per causa della concorrenza sleale che si prefigurerebbe – di una inevitabile emorragia di soci.

Riguardo il Portale, potrebbe essere interessante, anche se entrambe i costi mi sembrano davvero esagerati.

Prontamente, scrivevo una mail alle associazioni promotrici della lettera, avvertendole di quanto recepito e chiedendo loro se fossero d’accordo a delegare il CISAR a rappresentarci.

Cosa è accaduto poi?

Sembrerebbe, anche dai video 1 e 2 diffusi da Giuseppe Misuri – Presidente Onorario CISAR, che la seconda riunione non ci sia stata e che il MI.SE., abbia proseguito per la sua strada, sottoponendo alla firma del Ministro, le modifiche di cui sopra (notizia che ho dato io per primo ad Enrico, nella quale anche lui ha trovato conferma attraverso sue fonti). Voglio aggiungere, che – sempre da voci di corridoio – l’intenzione del nuovo dirigente di tutti gli ispettorati d’Italia, dott. D’Alesio, sia quella – in buona sostanza – di privatizzare/delegare la gestione del servizio di radioamatore e di modificare a breve anche il codice delle Comunicazioni oltre che a non voler più rilasciare i nominativi di sezione. Spero che queste siano soltanto voci e scusandomi in anticipo per eventuali inesattezze, chiedo al dott. D’Alesio di confermare o meno questi rumors.

Alcune domande, in ogni caso, sorgono spontanee:

  1. Come mai ARI e CISAR, fino a prima della mia lettera non sapevano nulla di tutta questa storia?
  2. Come mai il rappresentante del MI.SE. presso il consiglio nazionale ARI, dott. Rocchi, non ha avvertito la stessa ARI che erano in corso discussioni importanti per le modifiche agli allegati 26 e 25 negli ultimi due anni o se lo ha fatto, perché ARI non è intervenuta per tempo, pubblicando la notizia della riunione inerente la modifica dell’allegato 25, su radio rivista, soltanto dopo la mia lettera?
  3. Come mai per sollecitare il MI.SE. a coinvolgere le associazioni di radioamatori, ho dovuto io sollevare il problema?
  4. Cosa hanno fatto negli ultimi dieci anni, ARI e CISAR, per rappresentare i radioamatori presso il MI.SE.?
  5. Come mai, il dott. D’Alesio, ha ritenuto opportuno incaricare in questi anni, alcuni suoi consulenti radioamatori e non i rappresentanti di tutte le associazioni di categoria per discutere delle modifiche agli allegati 26 e 25?
  6. Perché il CISAR, ha scritto una missiva al Ministro Giorgetti senza coinvolgere tutte le associazioni promotrici della prima lettera grazie alla quale, questa importante associazione nazionale, oltre ad essere venuta a conoscenza di quanto stava accadendo, si è potuta sedere al tavolo tecnico per confrontarsi con il MI.SE.? Perché si continua ad agire in maniera autonoma senza essere uniti? Non avete ancora capito che l’unione fa la forza? E non venitemi a dire che non c’era tempo…

Queste domande, al momento, rimangono senza risposta ma una risposta me l’aspetto almeno da voi colleghi: vi sentite ancora rappresentati dalle associazioni radioamatoriali?

In passato mi sono battuto per evitare i sequestri che alcuni ispettorati operavano su colleghi che detenevano radio con marcatura CE modificate, facendo riunire in commissione i funzionari e ottenendo una lettera dal MI.SE. che di fatto mi dava ragione sul fatto che i radioamatori potessero invece modificare i suddetti apparati (pubblicata sul mio sito e anche su RadioKit Elettronica). Dove stavano ARI e CISAR anche in quella occasione? Possibile che si debba sempre muovere un semplice radioamatore, informato dei fatti perché prima vice e oggi presidente di una piccola associazione di provincia per accendere i riflettori su questioni importanti per tutta la comunità radioamatoriale?

Tengo a precisare che in questo momento, parlo a nome di me stesso – per tutti i radioamatori, senza bandiere – e non dell’associazione della quale sono Presidente e che se le persone/associazioni da me citate vogliono intervenire replicando a questa mia, possono farlo direttamente qui sul mio blog o tramite mail all’indirizzo alex[at]iz0rin.it.

Credo nei radioamatori e odio i soprusi e i regolamenti dettati da persone che se pur in buona fede, forse conoscono poco il mondo radioamatoriale, per questo motivo ho attivato una petizione indirizzata al Ministro Giorgetti, nella quale chiedo di coinvolgere tutte le associazioni prima di firmare qualsiasi modifica a codice e regolamenti e di bloccare le modifiche all’allegato 25 oltre a permetterci di rivedere insieme l’allegato 26. Per aderire a questa petizione, cliccate qui https://chng.it/zzcj4ZG6cf

Aggiornamento del 8/05/2022
Il Cisar e Ari, confermano quanto da me scritto guardate il video di Giuseppe Misuri che mi cita con il mio nome “Alessandro” e in parte risponde ad alcune mio domande.

Aggiornamento del 9/05/2022
Il Presidente Onorario di Onda Telematica, Giuseppe Voci, interviene sull’argomento: https://youtu.be/I4Flu1W93iE

Aggiornamento del 09/05/2022 ore 20.00
– Il Presidente Onorario del Cisar, Giuseppe Misuri, dopo aver ricevuto conferma dall’avvocato Favata, Presidente di ARI, ci comunica che pare che la modifica all’allegato 25 sia stata al momento bloccata e tolta dalla firma del Ministro. Questo non significa che siamo fuori pericolo ma significa che con molta probabilità il MI.SE. convocherà una nuova riunione per discutere le modifiche da apportare. Vi prego quindi di continuare a firmare questa petizione perché più siamo e più in fase di riunione possiamo far valere le nostre ragioni.

Qui potete leggere la lettera di ARI al Ministro del MI.SE. Giancarlo Giorgetti e la nota del Presidente Favata che dichiara di aver parlato con il dott. D’Alesio che ha confermato la momentanea sospensione delle modifiche all’allegato 26.

73 de IZ0RIN Alex Presidente del 773 Radio Group
Firmate la petizione a questo link:

https://chng.it/5RLtCfmL

73 e speriamo bene

Alex IZ0RIN

Chiarimenti e richiesta di incontro – con il MI.S.E. – per dialogare sulle voci riguardanti un’eventuale tassa sui ripetitori radioamatoriali.

Viste le numerose e insistenti voci, sull’applicazione di una tassa sulle autorizzazioni dei ponti radio radioamatoriali e dal momento che avevamo avuto conferma che il MI.S.E. stava lavorando – dopo aver modificato lo scorso anno l’allegato 26 – alla modifica dell’allegato 25, in data 25 febbraio 2022, su proposta del Presidente del 773 Radio Group, Alex IZ0RIN e in collaborazione con il Presidente Onorario di Onda Telematica, Giuseppe I0TVL, le associazioni e i gruppi radioamatoriali: 773 Radio Group, Associazione Onda Telematica, CISAR, ARAC, R.N.R.E., Gruppo Radio Firenze, A.R.M. Monopoli, POLO POSITIVO, E.R.A.V. Mottola, CVPC Faenza, ARI-BO, A.R.E.C. Torino, OTH FROSINONE, CER. PIACENZA, RVE TAORMINA, hanno inviato al MI.S.E. una lettera congiunta per chiedere un incontro urgente per valutare insieme le proposte di modifica all’allegato n.25 D.LGS. 259/2003 (Codice delle comunicazioni) riguardante “Contributi” dovuti dai soggetti titolari di autorizzazione generale per le attività radioamatoriali.
Al riguardo, il MI.S.E., con lettera del 17 Marzo 2022, a firma del Dirigente della Divisione Dott. Paolo D’Alesio, ha espresso parere favorevole alla nostra richiesta, ritenendo opportuno rendere partecipi le maggiori associazioni radioamatoriali in merito alle iniziative della Direzione generale in corso di implementazione ed acquisire suggerimenti ed eventuali proposte migliorative della regolamentazione tecnica del settore. La conseguenza di questa importante decisione, è la convocazione delle associazioni radioamatoriali legalmente costituite e con articolazioni locali su più regioni per un confronto sulle tematiche del settore considerate maggiormente rilevanti.

Tutto questo, non può che rappresentare un importante elemento di vittoria per le Associazioni firmatarie della sopra indicata richiesta per aver riportato al centro dell’attenzione l’importante ruolo che esse svolgono in quanto rappresentanti dei radioamatori, ringraziamo il MI.S.E. per aver dimostrato sensibilità a riguardo, avendo accolto la nostra richiesta ma ci teniamo a sottolineare, che alla firma ha partecipato soltanto la sezione ARI di Bologna e non l’ARI Nazionale che contattata per interposta persona, non ha mai dato un cenno di riscontro a riguardo anche se, fortunatamente, il MI.S.E. stesso, è riuscito a coinvolgere anche loro. Ci rammarica il fatto, che questa iniziativa, non sia nata proprio su proposta della più importante Associazione Radioamatoriale Italiana che dovrebbe salvaguardare tutta la comunità di settore e auspichiamo che al tavolo colloquiale dove, come citato, purtroppo le piccole – anche se attive – associazioni senza sezioni su più regioni non possono partecipare, possa rappresentarci tutti in maniera adeguata.

73 de IZ0RIN – Alex

Presidente 773 Radio Group

DMR: UN PO’ DI CHIAREZZA E APPELLO AI GESTORI DELLE RETI!

Cari Colleghi e lettori,

le domande che in molti utenti del DMR, dalla fine dell’estate ad oggi, si stanno facendo è: Cosa sta accadendo al DMR, in particolare a Roma e in Italia? Perché se aggancio un ponte sul TG Italia o Regionale non mi ascoltano sugli stessi TG di un altro ponte? Semplice: Le reti che prima erano unite, oggi sono di nuovo divise!

In pratica, lo scorso anno, grazie al lavoro di alcuni manutentori, la rete DMR era stata unificata o meglio, le reti erano state interconnesse fra loro;  quindi, i ponti motorola parlavano con i ponti hytera e le reti DMR-Italia, IT-DMR, e le altre esistenti, dialogavano senza particolari problemi grazie anche all’avvento di un software denominato BrainMeister o BrandMaster che aveva messo d’accordo tutti.

A mio parere, purtroppo, oggi, siamo tornati indietro. Ci troviamo attualmente con una serie di sistemi blasonati e auto-costruiti sia in Italia e nel Mondo che utilizzano BrandMaster e un’altra serie di sistemi (in particolare Motorola) che utilizzano la rete DMR-MARC/DMR+, inutile che le due realtà non si parlano più fra loro.

Questa volta, fra i due litiganti, i terzi ci rimettono… infatti, DMR-ITALIA accusa IT-DMR (oggi http://www.digitalham.it/) di averli staccati dalla rete, mentre IT-DMR accusa DMR-ITALIA di aver violato degli accordi perché affiliati alla nuova rete DMR-MARC/DMR+ senza alcun avviso, accusandoli, a loro volta, di essersi loro staccati dalla rete, come da testuali parole presenti sul loro sito: “DMR-ITALIA dopo aver cambiato server, per l’applicativo cbridge, non ha comunicato a BM_ITA il nuovo indirizzo IP  per ricollegare i regionali, che non erano stati interrotti”.

Per carità, ogni manutentore, può fare ciò che vuole dei propri ponti o sistemi però si dovrebbe prima calcolare che a rimetterci sono sempre gli utenti radioamatori che da un giorno all’altro – senza essere avvisati – non riescono più a parlarsi. Per fortuna che esistono le DV4Mini o le DVMEGA che ci rendono indipendenti e ci consentono di parlare con chi vogliamo e sulla rete che vogliamo.

Per quel che mi riguarda essere Radioamatore, significa condividere ma purtroppo non tutti la pensano come me!

Voglio però provare a lanciare un appello ai gestori e ai manutentori delle due reti: cercate di ritrovarvi e di accordarvi – come avete già saputo fare – per consentire a tutti di divertirsi con il DMR, ci sarà una soluzione, no? Soprattutto ricordatevi che questo è un hobby non una gara, consentitemi il francesismo, a chi ce l’ha più grosso!

Buon Digitale a tutti!

73 de IZ0RIN – ALEX

P.S.

Se ho sbagliato l’analisi di quello che è accaduto, invito i diretti interessati a correggere quanto da me scritto, rispondendo a questo articolo direttamente su questo mio blog.

fonti:

http://www.dmr-italia.it/traffico-tg222-non-piu-condiviso/

http://www.digitalham.it/?p=378

http://www.dmr-italia.it/nasce-dmrplus-italia/