Salve a tutti, come forse avrete saputo, si è riusciti, finalmente e come da me sempre auspicato, ad avere in Italia, una sola unica rete DMR.
IT-DMR, ha deposto le armi e i suoi gestori ne hanno deciso la chiusura convincendosi anche loro che un’unica rete, sempre all’avanguardia, giovi ai radioamatori italiani; li ringrazio per questa scelta illuminata. BrandMeister, d’altronde, grazie alla sua anima internazionale, ai suoi continui aggiornamenti verso nuove tecnologie digitali, è di fatto la rete più utilizzata nel mondo e finalmente anche nella nostra nazione, il 95% dei ripetitori sono attestati su questa realtà ben consolidata.
Questa nuova situazione, ha portato però a dei cambiamenti legati a semplificare il più possibile l’utilizzo del DMR e degli altri protocolli digitali: di fatto, si è deciso di chiudere i TG Regionali a 4 cifre, nati all’epoca, per standardizzarne l’uso anche con la vecchia rete DMR+ che non contemplava le numerazioni a 5 cifre. Oggi, 9 settembre 2023, i TG Regionali a 5 Cifre di BM, mai chiusi, nascono a nuova vita diventando progressivamente (dipende dai singoli gestori) multiprotocollo. In particolare, quello che prima accadeva nel Lazio, a livello di multiprotocollo sul TG2230 (ripeto ormai chiuso), ora accade sul TG22201 ma con dei notevoli miglioramenti.
Il team BM Italia, da sempre, delega la gestione dei TG regionali, a sysops interessati al progetto. Fin dalla sua nascita, ho gestito la parte multiprotocollo del TG2230 ma dopo la sua chiusura, da oggi, gestisco il TG22201 e continuo a gestire il TG222773 (cluster 773 Radio Group) e il TG222111 (Cluster RNRE Protezione Civile).
In qualità di gestore di questi TG, vi riassumo come potervi connettere a queste stanze:
NUOVO LAZIO MULTIPROTOCOLLO BRANDMEISTER TG22201
Come raggiungerlo:
DMR TG22201 (gestito da BM)
DSTAR XLX706G/XRF706G/DCS706G (gestito da IZ0RIN)
YSF XLX222 DG01 (consigliato) o in alternativa YSF XLX706 ROOM #03832 (DIRETTO) (gestito in ordine da BM e da IZ0RIN)
WIRES-X ROOM #41275 – ITALY-22201-BM (gestito da IZ0RIN)
PEANUT XRF706G (gestito da IZ0RIN)
TG222773 (773 Radio Group)
Come già scritto, il TG2230 non esiste più, per questo motivo, ho deciso, visto l’abitudine dei colleghi di utilizzarlo con passaggi stretti e con QSO, “locali”, di mettere a disposizione per le vecchie abitudini, il Talk Group del 773 Radio Group, TG222773.
Come raggiungerlo:
DMR TG222773 (gestito da BM)
DSTAR XLX706C/XRF706C/DCS706C (gestito da IZ0RIN)
YSF ROOM #75373 IT 773 CLUSTER (gestito da IZ0RIN)
PEANUT XRF706C (gestito da IZ0RIN)
TG222111 (R.N.R.E. PROTEZIONE CIVILE)
Come raggiungerlo:
DMR TG222111 (gestito da BM)
DSTAR XLX706E/XRF706E/DCS706E (gestito da IZ0RIN)
YSF ROOM #03238 IT RNRE (gestito da R.N.R.E. Roma IZ0RIN /Piacenza IW4ELZ /Taormina IT9YKJ)
WIRESX ROOM #41686 (gestito da R.N.R.E. Sardegna IS0GQX)
PEANUT XRF706E (gestito da IT9YKJ e IZ0RIN)
Ovviamente, per quanto riguarda gli altri TG NAZIONALE e Regionali, vi invito a contattare i gestori dei singoli TG, vi riassumo in ogni caso, nell’immagine di seguito, la lista degli stessi e il link alla pagina della situazione multiprotocollo aggiornata in tempo reale:
Per un corretto funzionamento del sistema multiprotocollo, bisogna registrare il proprio nominativo sia sulla rete DSTAR, sia sulla rete DMR, questo perché se si utilizza una radio YAESU FUSION C4FM che non richiede registrazione, il proprio nominativo risulterebbe sconosciuto al sistema che potrebbe bloccare i flussi audio non consentendo ai colleghi in DSTAR o in DMR di ascoltarvi, risultato portanti mute o QSO monchi. Stessa cosa se si è registrati solo sul DSTAR e non sul DMR o viceversa.
Come registarsi al DSTAR e al DMR? Procuratevi una copia digitale dell’autorizzazione generale.
Accettate le condizioni in fondo alla pagina e proseguite.
Non ho una radio digitale, come posso utilizzare il mio smartphone o radio LTE/UMTS con Peanut?
Dopo aver registrato il proprio nominativo di stazione sulla rete DSTAR e DMR, si può utilizzare il proprio Smartphone o radio LTE/UMTS (POC RADIO) per parlare sui vari TG Multi-Protocollo. Per farlo, bisogna scaricare dallo store l’app PEANUT, registrare il proprio nominativo a questo indirizzo http://www.pa7lim.nl/peanut-request/ e collegarsi, dal software, agli XLX interessati, ad esempio, per il TG22201, cercate: XRF706G.
Posso utilizzare Peanut su PC?
Certamente si può scaricare la versione per PC dal sito di PA7LIM
Eccomi di nuovo qui a scrivere dopo qualche tempo, questa volta voglio parlarvi di un’attività che avevo sempre trascurato, pur sentendone spesso parlare ma che grazie a un nuovo amico, Mario IU0MUN di Anzio, mi ha appassionato da qualche giorno: la caccia alle radiosonde meteo.
Per chi non lo sapesse, sono 1100 circa – ad oggi – le stazioni di radiosondaggio atmosferico nel mondo che lanciano palloni sonda. Molte sono presso aeroporti, spesso dell’aeronautica militare. In Italia, sono otto: Novara (Cameri – fino a qualche anno fa era a Linate), Cuneo, Bologna (S.Pietro Capofiume), Udine, Roma (Pratica di Mare A.M.), Cagliari, Lecce (Galatina) e Trapani. Fino a pochi anni fa l’operazione di lancio era manuale, dal gonfiaggio al rilascio del pallone, oggi molte stazioni dispongono di complessi sistemi di lancio automatici. Un macchinario gonfia il pallone, aggancia sonda e paracadute e li rilascia nell’atmosfera.
Ogni lancio deve essere autorizzato e notificato agli aerei tramite apposito messaggio aeronautico NOTAM.
I lanci vengono eseguiti alle cosiddette ore sinottiche, ovvero 00, 06, 12, 18 ora UTC (l’ora del meridiano di Greenwich). Alcune stazioni, e alcuni enti di ricerca, inviano anche radiosonde con sistemi di misura di altri parametri o di inquinanti, o dell’ozono stratosferico (a Roma, partono da Bracciano). Sono sonde più pesanti che salgono con palloni enormi, anche di 3-4 metri di diametro.
L’Aeroporto dell’Aeronautica Militare di Pratica di Mare (Roma), lancia due palloni sonda al giorno, uno alle ore 12.00 p.m. e l’altro alle ore 00.00 a.m., Bracciano ne rilascia una ogni tot giorni. Le frequenze per ricevere questi palloni (al 02/09/2023) sono:
Come ben sapete, in Italia è libera l’attività di solo ascolto delle frequenze radioamatoriali (art. 134 comma 4 del D.L. Codice delle Comunicazioni Elettroniche D.L. 259/03). Al contrario, in passato, era necessario richiedere un’apposita autorizzazione anche per quelle frequenze. Coloro che vogliono ottenere un attestato dell’attività di ascolto possono richiedere l’assegnazione di una sigla distintiva presentando domanda in bollo (art. 9 del sub-allegato 26 al Codice). La domanda (sub-allegato F dell’allegato al Codice) va inoltrata all’Ispettorato Territoriale competente di zona del Ministero dello Imprese e del Made in Italy (MIMIT), dipartimento Comunicazioni. Il nominativo di SWL è formato dalla lettera I (Italia), il numero di protocollo, la sigla della provincia di appartenenza (ad es. I/0123/xy).
Per quanto riguarda l’eventuale ascolto delle comunicazioni in chiaro su frequenze diverse da quelle HAM – radiosonde incluse – sarebbe vietato ma è da sempre diciamo “tollerato”, l’importante è non divulgarne il contenuto.
Fatta questa doverosa premessa, la radio-caccia alle sonde, è un’attività che appassiona tantissimi radioamatori, SWL e non, in tutto il mondo.
Gli strumenti per l’ascolto delle sonde meteo:
Per ricevere con successo le radiosonde, è necessaria una normale radio ricevente (scanner) che possa coprire le frequenze 400/408MHz in FM, mentre per la decodifica dei dati è necessario collegare il ricevitore ad un computer, si può anche utilizzare un ricevitore SDR e un PC. Tuttavia, per diventare un vero e proprio cacciatore, è consigliabile dotarsi di un TTGO, ovvero, un piccolo ricevitore LoRa che configurato in maniera opportuna, offre la possibilità attraverso una pagina web interna o attraverso un app su smartphone, di seguire e inseguire la radiosonda fino al punto di atterraggio, e qui comincia la mia storia con Mario, IU0MUN…
Intorno al 20 agosto 2023, vendo a Mario un hotspot MMDVM, una Raspberry e un modem MMDVM per iniziarlo ai modi digitali, DMR, C4FM e DSTAR. Ci incontriamo alla stazione di Aprilia e nasce subito una simpatica amicizia, lui mi racconta della sua passione di cacciatore di Sonde (ne ha recuperate più di 60), io gli parlo della mia passione per le tecnologie digitali e mi metto disposizione per la configurazione dei suoi nuovi “giocattoli” e gli racconto che mi piacerebbe iniziare a dedicarmi all’attività di cui mi sta parlando con orgoglio, che ho una sonda a casa (VAISALA RS92) regalatami dall’amico e socio del 773 Radio Group, da me presieduto, Paolo IU0HKO, e che vorrei maggiori informazioni sull’argomento.
Dopo qualche giorno, Mario mi dice di passarlo a trovare a lavoro, perché ha una cosa da darmi, mi presento e mi regala (non ha voluto soldi), un TTGO, funzionante e configurato per cominciare la mia avventura.
Non passano nemmeno 10 giorni dal nostro incontro, che ieri 1 settembre, mi avvio alla ricerca della mia prima sonda, caduta in un campo di angurie nei pressi di Aprilia, avverto Mario che sto andando sul posto e con sorpresa lo trovo già sul luogo delle coordinate GPS, in attesa di iniziarmi al mio primo recupero. Entriamo nel campo, ci viene incontro con un furgone il guardiano che ci chiede cosa stiamo facendo, gli spieghiamo il tutto e ci permette di raccogliere la VAISALA RS41 seriale U2050369 con tanto di pallone scoppiato e paracadute.
Io IZ0RIN e MARIO IU0MUN al mio primo recupero!
Ma non finisce qui!
Con estrema soddisfazione e anche tanta fortuna, oggi 2 settembre 2023, mi accorgo che una nuova sonda sta cadendo a pochi km da Ariccia e cosi decido di seguirla e di recarmi sul posto, mi avvicino alle presunte coordinate, cambio strada un paio di volte, finché la sonda non va a cadere su una via adiacente a via del Divino Amore in zona Frattocchie, la fortuna vuole che si ferma su una recinzione mentre il pallone con il paracadute, cadono in un giardino adiacente. Mentre faccio il video di rito e recupero la sonda, mi raggiunge un altro cacciatore accompagnato dalla moglie, due persone molto simpatiche, mi sono dispiaciuto di essere arrivato prima di loro, perché comprendo la delusione di arrivare sul posto e trovarci qualcun altro, ma è sempre un gioco e come si dice: che vinca il migliore!
In ogni caso, dopo aver recuperato la sonda VAISALA RS41 seriale U1950220, citofono all’abitazione dove nel giardino è presente il pallone e il paracadute, una signora anziana, molto gentile e per bene si affaccia, le spiego che sono un radioamatore, che nel suo giardino è caduta una sonda meteo, le spiego a cosa serve, cosa sto facendo, vede anche le scritte della Protezione Civile che ho sulla macchina, si fida e mi fa entrare e cosi sono riuscito a recuperare il tutto, scusandomi per il disturbo. Veramente tanta fortuna, per la mia seconda sonda meteo in due giorni! Ora, però, mi fermo qualche giorno, per dare spazio anche agli altri, non vorrei mai che qualcuno magari troppo invidioso, fosse costretto a prendere del MAALOX, HI HI HI!!! Ovviamente scherzo, alla fine è un gioco, sicuramente con tanto agonismo, dove spero prevalga l’HAM SPIRIT, per troppi, soprattutto per molti nuovi OM, ancora troppo sconosciuto!
P.s. in questi giorni mi dedico alla modifica delle RS41, per farle diventare dei BEACON Aprs e RTTY! Stay tuned!
Siti consigliati per iniziare l’attività di cacciatore:
Oggi ci ha lasciato un caro amico, una persona alla quale ero molto legato e che stimavo molto. Marco Monti era IL TECNICO, colui che ti risolveva ogni problema alla radio, sempre disponibile ed altruista, sempre pronto a spiegarti con pazienza qualsiasi cosa tu gli chiedessi in materia di radiofrequenza, fisica ed elettronica; con Marco ho diviso dei bellissimi momenti in Protezione Civile, uno fra tutti, una bellissima esperienza a Brunico, durante un corso di guida in fuoristrada realizzato dal 6° reggimento Alpini. Marco era anche il vice presidente di RNRE, e con lui nel direttivo che curava i rapporti amministrativi con il Dipartimento di Protezione Civile, ci sentivamo davvero tutelati.
Grazie Marco per la tua amicizia, mi mancherai. Riposa in pace, amico mio!
Ho acquistato lo scorso anno, a poco più di 50 euro, questa interessante POC RADIO (Smartphone Entry Level 4g LTE travestito da Radio), marchiata CAMORO modello K25 il quale vero nome è ZX ma su Aliexpress e sui vari shop in rete, si trova anche sotto vari nomi a seconda degli assemblatori:
Questo terminale viene venduto come ZELLO RADIO a basso costo perché presenta un display a bassa risoluzione NON TOUCH e può apparentemente gestire soltanto una vecchia versione di ZELLO preinstallata, il software di gestione – infatti – non permette di fare altro o di accedere ai menu approfonditi del telefono.
In realtà, questo terminale, non è altro che uno smartphone con a bordo Android 5.5 che presenta le seguenti e interessanti caratteristiche:
RAM da 512 MB
Memoria flash da 1 GB
Processore Qualcomm MSM8909
Rete 2/3/4G
Wi-Fi a 2,4 GHz
Android 5.1.1 (senza root, modalità sviluppatore attiva per impostazione predefinita)
Livello patch di sicurezza 2016-06-01
Numero di build T56
Kernel 3.10.49 compilato mar 8 ott 2019 @ 17:43:51 CST
Banda base LANSUS1-L809V0.02.01
LCD a colori 160×128 senza touch
Antenna esterna per 4G
Hardware PTT
Batteria da 6800 mAh con predisposizione per docking station (non inclusa)
Altoparlante frontale e microfono
Girando in rete, ho trovato dal sito di ALEX HORNER l’articolo qui tradotto e adattato per voi, dopo aver sperimentato tutti i passaggi sulla mia CAMORO. Fatta questa doverosa premessa, vediamo come poter modificare la risoluzione del display e installare le app di nostro interesse. Prendetevi un’ora di tempo e buon divertimento!
SCRCPY
Collegare con un cavo MicroUSB-USB dal vostro Terminale al PC, successivamente scaricare la versione software di SCRCPY per il vostro sistema operativo. Una volta scaricato, lanciare – ad esempio per la versione Windows – l’eseguibile scrcpy.exe, si aprirà una finestra in mirroring dalla quale potrete gestire il vostro terminale con questo display utilizzando il mouse e la tastiera, proprio come fareste con qualsiasi dispositivo Android. E’ possibile – ad esempio – afferrare la barra nera in alto e tirare verso il basso (potrebbe essere necessario farlo due volte) per accedere agli interruttori di sistema, cosa solitamente impossibile per via del display non touch della POCRADIO.
RIDIMENSIONARE LO SCHERMO:
Si noterà subito, che il display va ridimensionato per via delle dimensioni inadeguate, per farlo, bisogna intervenire tramite riga di comando, lanciando la WindowsPowerShell, all’interno della cartella estratta in precedenza. Per farlo, basterà posizionarsi in un punto vuoto della cartella e tenendo premuto il tasto SHIFT, cliccare sul tasto destro del mouse, apparirà un menù a tendina dove si potrà cliccare appunto sulla voce WindowsPowerShell.
Non lasciatevi scoraggiare dal prompt dei comandi di fronte a voi, tutti i passaggi che bisogna compiere, sono documentati passo-passo. La prima cosa da fare è dire ad ADB che si vuole connettere tramite USB, in questo modo:
.\adb.exe usb
Quindi accedere al prompt dei comandi della radio in questo modo:
.\adb.exe shell
Ora siamo nel prompt dei comandi radio, possiamo usare i comandi per cambiare la risoluzione dello schermo. E’ preferibile mantenere la stessa risoluzione e modificare invece il ridimensionamento del display per adattarlo il più possibile, in questo modo:
Come potete vedere, 72 è la densità (ridimensionamento) minima di consigliata. E’ possibile in ogni caso, eseguire il reset della densità wm come dicono le istruzioni, oppure cambiare le dimensioni dello schermo con il comando wm size WxH, ad esempio: wm size 1920 × 1080 e ovviamente tornare all’inizio con il comando wm size reset .
Il motivo per il quale chi ha redatto l’articolo originale preferisce impostare la densità anziché le dimensioni è perché – sembrerebbe – che le impostazioni relative alle dimensioni, a volte, quando si riavvia il dispositivo, possano andare perdute ritornando alla non comoda visualizzazione originale al contrario della densità che invece sembra funzionare costantemente bene. Personalmente ho fatto diverse prove e sinceramente non ho mai riscontrato questo problema ed ho scelto di impostare il tutto a 1920×1080 con densità 72, voi fate varie prove ma attenzione: più alzerete il valore di densità più lo schermo visualizzerà meno porzione di grafica delle app.
Digitare exit per uscire dal prompt dei comandi radio e tornare al prompt dei comandi di PowerShell. Per le varie prove di dimensionamento, utilizzare sempre scrcpy (assicurarsi di chiuderlo prima) al fine di poter gestire meglio il terminale.
INSTALLAZIONE DEL SOFTWARE RADIOAMATORIALE:
Ora che abbiamo un modo semplice per gestire la radio con ADB, possiamo usare – appunto – ADB per installare nuove app! Per questo, come chi ha redatto l’originale di questo articolo, ho deciso di aggiornare l’app Zello esistente e installare anche un nuovo Launcher e infine EchoLink. Ho installato anche DVSWitch ma non è molto pratico nell’uso per via del display non touch.
Per chi non lo sapesse, l’app Launcher è l’app che viene eseguita sul un dispositivo Android per visualizzare l’elenco delle app disponibili sulla schermata iniziale. Il programma di avvio integrato sulla radio, chiamato Launcher3 , limita le app a cui puoi accedere alla schermata delle impostazioni della radio e Zello, il che non va bene per noi e quindi va sostituto con il Launcher Nova .
Prima di tutto, dobbiamo scaricare le app che installeremo. Possiamo utilizzare ad esempio ApkPure.com, non garantisco per la sicurezza di tutte le app su questo sito ma posso affermare che quelle che ho scaricato funzionano.
Quando scaricate i file APK (estensione per i file app di Android), assicuratevi che siano compatibili con Android 5.1.1 o versioni precedenti. Qualsiasi app che richiede una versione più recente di Android non funzionerà sul nostro dispositivo, per questo, ho dovuto scaricare una vecchia versione di Nova, la versione 6.2.19, perché questa era la versione più recente in grado di funzionare con il nostro Android 5.1.1
Qualora troviate difficoltà nel recuperare le app, ecco i link al file zip con le app da me selezionate per la nostra poc radio, ricordatevi che le scaricate ed installate a vostro rischio e pericolo, trattandosi di app Open, non mi prendo responsabilità sul loro funzionamento nè su eventuali danni alla vostra radio:
NOVA LAUNCHER ECHOLINK PEANUT ZELLO DVSWITCH SIMPLE DIALER (DIALER Telefonico da provare)
Una volta dezzippato il file, vi suggerisco di scaricare tutte le app, nella cartella scrcpy per un facile accesso tramite ADB. Vi consiglio di aggiornare ZELLO e poi di installare prima Nova Launcher e successivamente le altre app.
Installazione:
Torniamo al nostro PowerShell, eseguendo il comando dir, vedremo una schermata, simile a questa, con i nostri APK elencati accanto agli altri file scrcpy:
Aggiorniamo Zello: Per fare ciò, dobbiamo eseguire il comando ADB install, assicurandoci di aggiungere -r che significa Sostituisci. Questo perché Zello è già installato e vogliamo sostituirlo con una versione più recente. Se non aggiungessimo l’opzione Sostituisci, ADB rifiuterebbe l’installazione. Un piccolo consiglio: per evitare di digitare tutto il nome dell’APK, Digitate la prima parola o due (assicurandovi di inserire correttamente le lettere maiuscole!) e premete il tasto TAB, PowerShell – come per magia – scriverà il resto per voi.
Ecco il comando per aggiornare ZELLO:
.\adb.exe install -r ‘.\Zello PTT Walkie Talkie_v5.4.0_apkpure.com.apk’
Il sistema, vi restituirà un’immagine simile a questa:
Ora installiamo Nova Lancher con il seguente comando:
Successivamente, installate le altre app con lo stesso metodo.
Il sistema vi restituirà una schermata simile a questa:
Impostiamo il nuovo Launcher come predefinito: Vi consiglio di usare SCRCPY per comandare meglio la nostra POC RADIO da PC utilizzando il mouse. Andate su questa schermata del vecchio Launcher3:
Premete il pulsante MENU sul dispositivo. (Potrebbero essere necessarie una o due pressioni), dovrebbe apparire il menu Launcher Select e selezionate NOVA LAUNCHER, confermate e vi si presenterà la schermata di benvenuto.
Nel menù successivo, vi suggerisco di scegliere Inizia da zero, quindi fate clic su Avanti. Quando arrivate allo stile del cassetto, scegliete SWIPE UP perché l’icona del Dock non funziona:
Verrete quindi posizionati sulla schermata iniziale. Potete modificarla usando il mouse proprio come fareste con qualsiasi altro dispositivo Android.
Per accedere al Desktop delle app, fate clic e trascinate verso l’alto dal basso.
Nel Desktop, ci sono pre-installate alcune app che di solito sarebbero state nascoste, incluse alcune app di social media cinesi, app Android di serie e varie app di test utilizzate in fabbrica per testare il dispositivo. Potete scorrere attraverso queste icone utilizzando la rotella di scorrimento o facendo clic e trascinando. Troverete in questo menù anche le nostre app installate in precedenza e potrete spostarne le icone dove volete per creare un accesso rapido ai vostri programmi, proprio come fareste sul vostro smartphone.
Configurate, ZELLO, ECHOLINK, PEANUT, associando il tasto PTT e buoni collegamenti!!!
73 e Buon Divertimento
Alex IZ0RIN
Suggerimenti:
Una volta modificata e personalizzata, questa radio funziona molto bene anche se lo schermo rimane piccolino. Vi offro, in ogni caso, alcuni utili suggerimenti:
Quando accendete la radio per la prima volta, Zello si avvierà automaticamente. Non ho ancora capito come fermarlo. Assicuratevi di uscire da Zello prima di usare EchoLink, altrimenti il pulsante PTT attiverà entrambi! Fatelo dal menu a 3 puntini in alto a destra di Zello e poi clic su Esci!
NON disattivate MAI la modalità sviluppatore o il debug USB dalle impostazioni. VI CHIUDERETE fuori e non potrete più accedere alla radio.
Grazie a Alex Horner per il suo lavoro e per averlo condiviso.
E’ stato appena stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale, il nuovo PNRF, l’unico documento che ripartisce le frequenze in uso ai vari servizi compresi quelli radioamatoriali. Diverse novità ma quella che mi ha più colpito è che la porzione di frequenza 436-438 mhz, non è più per il servizio di radioamatore via satellite ma soltanto per il servizio di RADIOAMATORE e che la porzione 435-436 rimane sia per il servizio di radioamatore, sia per quello di radioamatore via satellite. Il grande pasticcio del MISE, legato alla circolare di maggio scorso, continua… il 773 Radio Group, insieme alle altre associazioni unite, continuano – oggi ancora di più – la battaglia contro la circolare scritta a nostro parere con scarsa conoscenza del settore.
73 de IZ0RIN – ALEX
Presidente 773 Radio Group
P.S. Nel documento, ci sono alcune novità anche in campo radioamatoriale, per quanto riguarda l’assegnazione di statuto primario o secondario nell’utilizzo delle nostre frequenze, oltre a qualche estensione di utilizzo delle frequenze UHF (Nota 100A).
La nota 100A, prevede: “In accordo con la decisione della Commissione Europea 2006/771/CE e successive modifiche, la banda di frequenze 433,05-434,79 MHz può essere impiegata ad uso collettivo da apparati a corto raggio destinati ad impieghi non specifici, aventi anche le caratteristiche tecniche della raccomandazione della CEPT ERC/REC 70-03 (Annesso 1). L’impiego di sistemi atti alla trasmissione di segnali audio, video e di comunicazioni vocali è ammesso nei termini descritti dalle suddette decisioni e raccomandazioni. In accordo con la decisione della Commissione Europea 2006/771/CE e successive modifiche, la banda di frequenze 430-440 MHz può essere impiegate ad uso collettivo, da apparati a corto raggio, per applicazioni Ultra Low Power Wireless Medical Capsule Endoscopy (ULP-WMCE), aventi le caratteristiche tecniche della raccomandazione della CEPT ERC/REC 70-03 (Annesso 13). Tali applicazioni rientrano nel regime di “libero uso” ai sensi dell’art. 105, comma 1, lettera o) del Codice delle comunicazioni elettroniche, emanato con D. Lgs. 1° agosto 2003 n.259 e successive modifiche.”
Vogliamo portare a conoscenza dell’On. Ministro Giorgetti, del direttore generale della DGSCERP e di tutti i destinatari di questa lettera, di alcuni episodi che riteniamo discriminanti e lesivi per le attività radioamatoriali regolarmente autorizzate.
PREMESSO CHE
L’art.134 del Codice delle Comunicazioni, definisce l’attività di radioamatore come un servizio svolto in linguaggio chiaro, o con l’uso di codici internazionalmente ammessi, esclusivamente su mezzo radioelettrico anche via satellite, di istruzione individuale, di intercomunicazione e di studio tecnico, effettuato da persone che abbiano conseguito la relativa autorizzazione generale e che si interessano della tecnica della radio-elettricità a titolo esclusivamente personale senza alcun interesse di natura economica.
L’allegato 26 all’articolo 12 comma 4, recita: È consentita l’interconnessione delle stazioni di radioamatore con le reti pubbliche di comunicazione elettronica per motivi esclusivi di emergenza o di conseguimento delle finalità proprie dell’attività di radioamatore. (riconoscendo di fatto l’utilità anche in emergenza del servizio di radioamatore)
L’allegato 26 all’art. 9 comma , recita: L’autorizzazione generale per l’installazione e l’esercizio di stazioni ripetitrici automatiche non presidiate al di fuori del proprio domicilio di cui all’art. 143 del Codice, da utilizzare anche per la sperimentazione, ha validità fino a dieci anni e, al pari del relativo rinnovo, si consegue senza oneri, mediante presentazione o invio all’ispettorato del Ministero, competente per territorio, della dichiarazione di cui al modello sub allegato I al presente allegato. Per le singole persone fisiche, l’autorizzazione generale di cui all’art. 1, comma 1, costituisce requisito per il conseguimento dell’autorizzazione generale per stazioni ripetitrici automatiche non presidiate.
L’art. 141 del Codice delle Comunicazione recita: L’Autorità competente può, in caso di pubblica calamità o per contingenze particolari di interesse pubblico, autorizzare le stazioni di radioamatore ad effettuare speciali collegamenti oltre i limiti stabiliti dall’articolo 134. (confermando che il radioamatore è utile anche in caso di emergenza, quindi se passasse la modifica all’allegato 25, e se si confermasse la circolare del 16 maggio 2022, non solo saremmo costretti a pagare per mettere a disposizione gratuita i nostri impianti ma dovremmo anche spegnerli (oltre 400 impianti sottratti alla pubblica utilità) perché messi fuori legge da una circolare).
Abbiamo contattato il dott. Paolo D’Alesio, pregandolo di intervenire prima di portare alla firma l’allegato 25 tramite lettera firmata da varie organizzazioni con risposta dalla DGAT con protocollo PEC nr: 39242 – del 17/03/2022 – AOO_AT – AOO_Attività territoriali Chiarimenti sulle modifiche all’allegato n.25 al d.lgs. 259/2003 (Codice delle comunicazioni elettroniche) ma lo stesso oltre ad aver chiamato ad un solo unico tavolo da noi sollecitato, solo le associazioni CISAR e ARI e nessun rappresentante delle altre scriventi che si erano organizzate in merito, promettendo anche di organizzare più tavoli decisionali prima di andare avanti, ha preferito portate alla firma del Ministro la grave modifica dell’allegato 25 che ulteriormente lede i diritti dei radioamatori italiani tutti.
E’ attiva una petizione, on-line (https://chng.it/ydSGnBqh), già firmata – al 26/05/2022, da oltre 1.170 radioamatori, contro i provvedimenti di seguito elencati.
Nel marzo del 2021, il MISE ha modificato l’allegato 26 del Codice delle Comunicazioni, senza interpellare tutte le associazioni radioamatoriali, riconosciute e non (In Italia non esistono soltanto ARI e CISAR).
La DGSCERP del MISE ha portato alla firma dell’Onorevole Ministro Giorgetti, il 26 aprile 2022, un provvedimento, (pare respinto per un difetto di forma), per la modifica dell’allegato 25, che prevederebbe, fra le altre modifiche, l’inserimento di un contributo annuale sulle licenze di ponti ripetitori amatoriali (già gravati da oneri di energia, apparecchiature, etc. a carico di chi li installa e messi a disposizione in forma gratuita per tutta la comunità); contributo che andrebbe in contrasto con la natura di sperimentazione sulla quale si basa il servizio radioamatoriale, utile anche durante le emergenze in ausilio alla popolazione, alle prefetture e alla Protezione Civile e che di fatto verrebbe equiparato ad un utilizzo commerciale delle frequenze.
La DGSCERP del MISE ha emesso una circolare il 16/05/2022 che dal 1° giugno 2022, mette di fatto, fuori legge la maggior parte de ponti ripetitori radioamatoriali italiani regolarmente autorizzati dallo stesso MISE, quando, fino ai primi di maggio 2022, prima la DGSCERP, poi gli ispettorati territoriali del MISE (dopo oltre 6 anni di inattività – infatti molti ripetitori hanno lavorato in regime di SCIA senza disturbare nessuno), hanno rilasciato regolare autorizzazione generale e nominativo – approvando le relative schede tecniche – anche per tutti quei ripetitori che operano in ricezione sulla banda dei 435 MHz, non tenendo presente per primi la modifica dell’articolo 9 dell’allegato 26.
L’Ari, non rappresenta tutti i radioamatori italiani.
La IARU, non è l’unica associazione internazionale affiliata ITU e non rappresenta tutti i radioamatori ma soltanto quelli che appartengono ad associazioni che aderiscono alla sua organizzazione e da lei riconosciute, in Italia soltanto ARI.
A parere delle scriventi, il MISE, prima di effettuare modifiche al servizio di radioamatore, avrebbe dovuto convocare i rappresentanti di tutte le associazioni italiane legalmente riconosciute e non, per evitare discriminazioni di sorta.
A livello internazionale esiste anche EURAO, altra associazione affiliata ITU che di fatto non riconosce, se non in SPAGNA – perché voluto dalle associazioni locali di quella nazione – il BAND PLAN IARU. (con una nota, EURAO ci fa sapere che in Spagna, il Ministero locale aveva imposto per legge il Band Plan IARU ma grazie ad un ricorso avviato e vinto da EURAO, contro il ministero spagnolo, anche in quella nazione, l’utilizzo del Band Plan IARU è una scelta del radioamatore).
IARU nella regione 1, della quale fa parte anche l’Italia, indica frequenze che nella nostra nazione non sono destinate all’uso radioamatoriale come da attuale PNRF.
all’art. 104 lettera C punto 1, del Codice delle Comunicazioni, si evidenzia il fatto che le frequenze ad uso collettivo, come quelle radioamatoriali, non possono essere protette da disturbi di utenti delle stesse bande.
EVIDENZIAMO CHE:
Non siamo d’accordo sull’eliminazione del contributo annuale dei 5 euro, in quanto questo provvedimento snaturerebbe il servizio radioamatoriale portandolo al pari di quello privato.
Nella redazione della modifica dell’allegato 26 (avvenuta senza interpellare le associazioni radioamatoriali, cosa che avrebbe evitato i problemi riscontrati), ci siano degli evidenti errori, Infatti, l’articolo 9 recita: Le stazioni ripetitrici automatiche non presidiate di cui al comma 1 devono operare sulle frequenze attribuite dal piano nazionale di ripartizione delle frequenze al servizio di radioamatore e rispettare le allocazioni di frequenza, per le varie classi di emissione, previste dagli organismi radioamatoriali affiliati all’Unione internazionale delle telecomunicazioni (UIT) (Riferendosi come poi palesatosi sulla circolare al BAND PLAN IARU, riconosciuto appunto da IARU ma non da EURAO) Quando anche EURAO, emetterà un suo BAND PLAN, a quale deve affidarsi in Italia un radioamatore? Riteniamo inoltre che questo ultimo paragrafo dell’articolo 9, sia in netto contrasto con le premesse di cui sopra ed in particolare per il fatto che come detto, IARU ed EURAO – organismi radioamatoriali affiliati ITU – la pensano in modo differente sul BAND PLAN, infatti IARU che ha emesso questo regolamento e ne consiglia l’utilizzo, ovviamente lo riconosce, mentre EURAO non lo riconosce e lascia la libertà ai suoi affiliati di applicarlo o meno.
Sia l’articolo 9 dell’allegato 26, sia la circolare del 16/05/2022 (che oltre che a discriminare e ledere le libertà di tutti quei radioamatori – che in Italia rappresentano la maggioranza – non aderenti a IARU e ARI, presenta anche diversi refusi – cosa che non dovrebbe esistere su un atto pubblico che andrebbe letto e riletto prima di essere emesso), firmata dal sig. Direttore Generale del DGSCERP, Egr. dott. Francesco Soro, siano in contrasto con l’art. 104 lettera c punto 1, del Codice delle Comunicazioni, dove si evidenzia il fatto che le frequenze ad uso collettivo, come quelle radioamatoriali, non possono essere protette da disturbi di utenti delle stesse bande. Come può, quindi, l’allegato 26 obbligare l’utilizzo di un BAND PLAN (realizzato da un gruppo di associazioni) che in teoria “protegge” le bande di frequenza assegnate ai radioamatori dettandone in dettaglio l’utilizzo in base ai servizi?
In particolare, la circolare emessa dalla DGSCERP, recita: la canalizzazione protegge le porzioni di banda assegnate, in via esclusiva, al servizio di radioamatore via satellite (435‐438 MHz).
Assegnate da chi? Visto che l’attuale PNRF, Assegna e non in via esclusiva, per questo servizio, la banda 436-438 mentre la banda 435-436 è assegnata sia per il servizio di radioamatore, sia per il servizio di radioamatore via satellite?
Inoltre, facciamo presente che il BAND PLAN IARU, assegna ai radioamatori la porzione di banda 438-440 anche per uscita ripetitori (digitali e non), permettendo un shift a 7,6 MHz. Il Mise ha intenzione di assegnarci questa porzione di frequenze? Perché se è così, possiamo parlarne…
Nella circolare è anche riportato quanto segue: Peraltro, per quanto riguarda i compiti di vigilanza e controllo degli ispettorati territoriali sulle autorizzazioni generali in corso di validità, si terranno nella debita considerazione gli eventuali oneri di adeguamento tecnico delle stazioni ripetitrici, in conformità alla presente circolare, a carico dei radioamatori interessati. Poiché il PNRF è in corso di aggiornamento, saranno forniti successivi aggiornamenti operativi in presenza di eventuali variazioni sostanziali alle attribuzioni di frequenza delle bande di frequenza assegnate, sia in statuto primario sia in statuto secondario, al servizio di radioamatore.
Cosa significa? Il MISE ci paga il costo di adeguamento impianti o dobbiamo aspettarci ulteriori sorprese?
COSA CHIEDIAMO
Per i motivi di cui sopra, chiediamo al Sig. Ministro del MISE, ON. Giancarlo Giorgetti, la cortesia di non firmare alcuna modifica, prima che tutte le associazioni vengano chiamate a decidere insieme al MISE, di intervenire sull’operato dei suoi dirigenti, di invitare a far modificare questi atti lesivi e discriminanti per le libere attività di tutti i radioamatori non aderenti a IARU e ARI e che fino ad oggi, nel pieno rispetto del Piano Nazionale di Ripartizione delle Frequenze, si sono autoregolamentati senza arrecare disturbo a nessuno.
Chiediamo altresì, al Direttore Generale della DGSCERP del MISE, Egr. Dott. Francesco Soro, di fermare ogni modifica all’allegato 25, di rivedere l’allegato 26 all’articolo 9 e di far convocare i rappresentati di tutte le associazioni scriventi (e non soltanto ARI e CISAR) nei futuri tavoli tecnici al fine di evitare ulteriori e imbarazzanti provvedimenti emessi dai suoi uffici.
Facciamo anche presente che nel caso in cui questi provvedimenti non vengano fermati e modificati al più presto, ricorreremo – per tutelare i nostri diritti – alle istituzioni competenti e qualora necessario, anche alla Corte Europea in virtù del principio di primauté del diritto dell’Unione europea sul diritto nazionale.
DISTINTI SALUTI
I RADIOAMATORI FIRMATARI DELLA PETIZIONE ON LINE
ALESSANDRO ACHILLE IZ0RIN
PRESIDENTE DELL’ASSOCIAZIONE 773 RADIO GROUP
AFFILIATA A EURAO
ENRICO EPIFANI IZ7JWR
PRESIDENTE Associazione Nazionale Radioamatori C.I.S.A.R.
AFFILIATA A EURAO
CLAUDIO NINNI IZ0ROQ
PRESIDENTE DI ONDA TELEMATICA
FAUSTO D’ANGELO IZ0OZU
PRESIDENTE DEL
RAGGRUPPAMENTO NAZIONALE RADIO EMERGENZA
e della
ASSOCIAZIONE RADIOAMATORI E COMPUTERISTI
AFFILIATE A EURAO
FRANCESCO CIACCO IW8PGT
Rappresentate Gruppo Rete ItalyNET
CARLO BUGGIO IW2ECM PRESIDENTE Associazione Radioamatori Polo Positivo
MARCELLO VELLA IT9LND PRESIDENTE PRO TEMPORE E.R.A. EUROPEAN RADIOAMATEURS ASSOCIATION
E’ attiva una petizione, on-line (https://chng.it/ydSGnBqh), già firmata – al 26/05/2022, da oltre 1.170 radioamatori, contro i provvedimenti di seguito elencati. FIRMALA ANCHE TU!
E’ uscita il 16 maggio, una circolare che (da una prima e veloce lettura, sicuramente da approfondire) di fatto mette “fuori legge” l’80% dei ripetitori radioamatoriali. La lunga diatriba delle attribuzioni delle frequenze tramite band plan IARU, mai riconosciuto dal Mi.Se., vede oggi un’evoluzione in negativo.
La nuova circolare è contro i radioamatori?
Sicuramente è contro una parte di radioamatori, ovvero, tutta quella parte che non ha scelto ARI come associazione rappresentativa e quell’altra parte che ha scelto di non farsi rappresentare da nessuna associazione. IARU, in Italia, riconosce soltanto ARI che ad oggi rappresenta soltanto un terzo (e sono buono) di radioamatori.
Cosa si contesta?
Chiaramente, chi si sente rappresentato da ARI, non sarà d’accordo con questa mia lettera ma voglio che un punto sia chiaro: Il Ministero, prima di decidere di aderire al Band Plan IARU modificando l’allegato 26, prima di decidere di mettere mano alle nuove norme che stanno agitando la maggior parte dei radioamatori, prima di decidere qualsiasi modifica a leggi e regolamenti, avrebbe dovuto chiamare ad un tavolo decisionale – almeno due anni fa – i rappresentanti di tutte le associazioni italiane, e avvisare tutta la comunità radioamatoriale, così come ha fatto con la consultazione pubblica per la modifica del PNRF. Così si dovrebbe agire in un paese democratico e ai giorni nostri.
I fatti:
Prima il Mi.Se., autorizza con 6 anni di ritardo, decine e decine di ripetitori con shift a +5 mhz (anche dopo aver cambiato l’allegato 26), poi dopo qualche mese, su suggerimento forse di qualche consulente radioamatore e forse di chissà chi altro, senza interpellare le associazioni, tenta di modificare l’allegato 25, imponendo un sostanzioso contributo sui ponti ripetitori e dopo essere stato temporaneamente bloccato (perché la firma al Ministro è stata bloccata ma il provvedimento non ancora ritirato) da tutti coloro che si sono ribellati, me compreso, emette una circolare che di fatto vieta l’utilizzo dello shift a in questione sulle UHF (perché le frequenze sarebbero in banda satellite) e vieta l’utilizzo delle frequenze di alcuni ponti ripetitori sulle VHF. Bel capolavoro! Complimenti a chi ha firmato e pensato di creare questo bailamme. Per le autorizzazione in essere, come si comporterà? Non è ben chiaro, leggete e giudicate voi.
Il 773 Radio Group, insieme a Onda Telematica, al CISAR e alle associazioni che vorranno aderire, ha intenzione di andare a fondo alla questione, per tutelare i diritti dei nostri iscritti e di quei radioamatori che hanno firmato la petizione da me promossa.
ESTRATTO DALLA CIRCOLARE : APPLICAZIONE DELLA PROCEDURA
La presente circolare sarà effettiva a decorrere dal 1° giugno 2022.
Si evidenzia che da tale data le indicazioni operative contenute nella presente circolare sono effettive ai fini dell’istruttoria delle istanze per il conseguimento o per il rinnovo delle autorizzazioni generali per stazioni ripetitrici nonché per l’esame delle variazioni delle caratteristiche tecniche delle stazioni ripetitrici che perverranno agli ispettorati. Peraltro, per quanto riguarda i compiti di vigilanza e controllo degli ispettorati territoriali sulle autorizzazioni generali in corso di validità, si terranno nella debita considerazione gli eventuali oneri di adeguamento tecnico delle stazioni ripetitrici, in conformità alla presente circolare, a carico dei radioamatori interessati (cosa significa?). La scrivente Direzione resta a disposizione per eventuali chiarimenti e per contribuire sinergicamente alla risoluzione di eventuali problematiche applicative. La presente circolare è pubblicata sul sito istituzionale alla sezione degli ispettorati territoriali‐Radiomatori.
Che cos’è la IARU?
L’International Amateur Radio Union è una confederazione internazionale di organizzazioni nazionali (In Italia riconosce soltanto ARI, e nel mondo una sola associazione per nazione) che consente un forum per questioni comuni di interesse per i radioamatori di tutto il mondo e rappresenta collettivamente questioni per l’International Telecommunication Union. Di fatto, IARU, non riconoscendo altre associazioni al di fuori di quelle scelte, una per ogni singolo stato, non può rappresentare tutti i radioamatori del mondo ma evidentemente rappresenta soltanto quelle associazioni che possono aderire ad essa.
Cos’è il BAND PLAN IARU?
IARU, ha deciso, di suddividere le frequenze radioamatoriali, dedicando ogni singola porzione a varie attività (Fax, Satellite, Fonia, etc.). Di fatto, IARU, consiglia ma non può imporre perché essendo una semplice confederazione, non ha alcun potere legislativo. Se il MI.SE.., per la prima volta nella storia, aderisce al BAND PLAN IARU, di fatto discrimina tutte le altre realtà associative che non sono d’accordo su come sono state suddivise le porzioni di frequenza da parta di una associazione di associazioni.
Lo shift +5000 mhz, disturba le attività in banda satellite?
Questo lo domando a voi, come fa un ripetitore a disturbare la banda satellite se riceve su quella banda e non ci trasmette? Voi potreste dirmi che sono i radioamatori che disturbano la banda satellite, quando impegnano il ripetitore, bene ma nella maggioranza dei casi, un repeater, viene impegnato con 5 watt da portatile, questo e sufficiente a disturbare davvero la banda satellite? Se anche fosse, conoscete veramente qualcuno che fa attività satellite in UHF? Io in 13 anni di attività, non ho mai conosciuto nessun radioamatore che utilizzasse questo tipo di servizio, in ogni caso, il MI.SE., fino a pochi giorni fa, ha continuato a rilasciare autorizzazioni sui 435 MHZ, senza alcun tipo di problema e ora, dal primo di giugno, come intende procedere, toglie queste autorizzazioni o impone ai radioamatori autorizzati una spesa importante per aderire a questa sua decisione?
La modifica dell’allegato 26 nel 2021.
A Marzo 2021, senza interpellare le associazioni radioamatoriali, modificava l’allegato 26 anche riguardo le stazioni ripetitrici, inserendo questa nuova norma:
3. Le stazioni ripetitrici automatiche non presidiate di cui al comma 1 devono operare sulle frequenze attribuite dal piano nazionale di ripartizione delle frequenze al servizio di radioamatore e rispettare le allocazioni di frequenza, per le varie classi di
emissione, previste dagli organismi radioamatoriali affiliati all'Unione internazionale delle telecomunicazioni (UIT).
rispettare le allocazioni di frequenza, per le varie classi di emissione, previste dagli organismi radioamatoriali affiliati all’Unione internazionale delle telecomunicazioni (UIT), Il MI.SE., di fatto, scrive nero su bianco che bisogna rispettare oltre al PNRF, anche le allocazioni di frequenze decise non da tutte le associazioni ma soltanto da quelle affiliate alla Unione internazionale per le Telecomunicazioni (UIT) che è un’Agenzia specializzata delle Nazioni Unite che tratta le questioni relative alle tecnologie della comunicazione e dell’informazione.
Le mie solite domande:
Perché il Mi.Se. recepisce le regole dettate da un’associazione come IARU che non rappresenta tutti i radioamatori del mondo, su un suo documento ufficiale ed entra in merito a discorsi meramente organizzativi in carico ai radioamatori stessi che sono liberi di decidere se rispettare o meno un semplice regolamento senza valore legale?
Come mai, il Ministero che con la vecchia dirigenza, ha sempre dichiarato di non riconoscere il Band Plan IARU (perché non rappresentativo di tutti i radioamatori italiani) ma soltanto il PNRF, nel 2021, si schiera e addirittura modifica l’allegato 26 ed emette una circolare del genere? Chi ha suggerito questa forzatura? Chi è stato interpellato?
Come direbbe Checco Zalone, in un suo noto film: “ma sono del mestiere questi?”.
L’uso del protocollo TCP/IP da parte dei radioamatori, utilizzato per le reti radio a pacchetto, ha preceduto la comparsa dell’Internet pubblica di qualche anno.
Come sappiamo il progetto militare ARPANET, realizzato dal Ministero della Difesa degli Stati Uniti D’America alla fine degli anni ’60 del 20mo secolo, ha gettato le basi per la realizzazione di una rete di computer mondiale, oggi conosciuta come Internet. Inizialmente, ARPANET, utilizzava un protocolo di commutazione di pacchetto, denominato NCP (Network Control Protocol). Negli anni 70, il protocollo TCP (Transfer Control Protocol) alla base della Internet attuale, cominciava a vedere la luce e alla fine di quel decennio, nel 1978, Cerf, Postel e Crocker aggiunsero un ulteriore protocollo tra rete e rete (IP), mettendo a punto il definitivo protocollo su cui ancora oggi opera Internet ovvero, il TCP/IP (Transfer Control Protocol/Internet Protocol). Verso la fine degli anni della Disco Music, la rete era utilizzata dai computer delle Università di tutto il mondo per lo scambio di messaggi email, chat, file e informazioni tramite i servizi Gopher, Usenet, Ftp, BBS, etc., l’Internet dell’ipertesto e del WWW (World Wide Web), non esisteva ancora, vide la luce nel 1989 per opera del CERN di Ginevra che applicò, appunto, l’ipertestualità al protocollo TCP/IP, cambiando di fatto la modalità di fruizione dell’informazione su quella che stava diventando la Grande Rete.
Il TCP/IP e i Radioamatori
Nel 1981, prima ancora che il TCP/IP diventasse lo standard di Internet, Il netblock di classe A 44/8 composto da 16,7 milioni di indirizzi IP, fu riservato agli utenti radioamatori di tutto il mondo. Il primo gennaio del 1983, il vecchio NCP, veniva sostituito a livello globale con il nuovo protocolo TCP/IP che ancora oggi – come abbiamo detto – è alla base del funzionamento della rete Internet e delle reti di computer private che abbiamo a casa e negli uffici; nello stesso anno, nasceva FIDONET, una rete di BBS (Bulletin Board System) e cominciava per tutti coloro che potevano permetterselo, l’era della connessione alla grande rete tramite modem, nascevano in quegli anni i sistemi MINITEL in Francia e Videotel in Italia. In parallelo, i radioamatori, cominciarono ad utilizzare le loro radio come mezzo di fruizione dei servizi di messaggistica e scambio file. Erano gli anni del VIC20, del Commodore 64, dello Spectrum, e su quei sistemi iniziarono le prime sperimentazioni con i TNC. Con l’avvento di computer più veloci e con la nascita di Windows 3.1 e di MAC OS, si diffuse sempre di più, in ambito radioamatoriale, la trasmissione dati via radio. Dagli anni 90 e fino alla metà degli anni 2000, i servizi radioamatoriali su rete 44 ebbero una grande diffusione, poi, quando i costi delle telefonate per il collegamento alla rete internet si azzerarono grazie ai numeri verdi e poi grazie alle prime Adsl, la radio cominciò, vista anche la scarsa velocità di trasmissione/ricezione del dato – rispetto ad un modem telefonico di terza generazione o ad una linea dedicata – ad essere messa da parte almeno per l’utilizzo di mailing e BBS e l’interesse verso la rete 44, cominciò a sbiadire… Grazie all’avvento delle connessioni WI-FI/WI-MAX ad alta velocità, e poi alle connessioni VPN su rete IP, la rete 44 ebbe nuova vita, raggiungendo nel 2016, nella sola Europa, 4000 nodi sulla sola rete ad alta velocità HAMNET http://www.broadband-hamnet.org/.
Cos’è la AMPRNet?
L’AMPRNet (AMateur Packet Radio Network) è il nome della 44 Network o Rete 44, interconnessa oggi, tramite collegamenti wireless e tunnel Internet (VPN).
La velocità di scambio dati
A causa delle limitazioni della larghezza di banda dello spettro radio, i collegamenti in HF, raggiungono la velocità di 300 baud, mentre in VHF e UHF sono comunemente utilizzate velocità pari a 1.200 baud e fino ad un massimo di 9.600 baud. Parliamo poi di velocita a 64 kbits con l’utilizzo del DSTAR a 1,2 Ghz, si stanno però anche sperimentando velocità di 38.400bps con radio dedicate a modulazione Manchester e 1.2288 Mbps (velocità massima con protocollo AX.25) con radio PSK. Attualmente la velocità raggiunta via radio è di circa 10MBPS con il protocollo NBP sviluppato da S53MV Matjaz Vidmar. Con l’avvento delle apparecchiature Wi-Fi prodotte in serie sui 2,4 GHz e 5 GHz, anche per i radioamatori, si è aperta la strada dell’alta velocità (150Mbps o superiore), utilizzando le bande di frequenza assegnate in SHF.
Com’è composta AMPRNet?
L’AMPRNet è composta da una serie di sottoreti in tutto il mondo. Porzioni della rete hanno collegamenti radio punto a punto con nodi adiacenti, mentre altre sono completamente isolate.
È possibile collegare sottoreti radio dislocate geograficamente utilizzando un tunnel IP (VPN) tra siti con connettività Internet. Molti di questi siti hanno anche un tunnel verso un router centrale che instrada tra la rete 44 e il resto di Internet utilizzando tabelle di routing statiche aggiornate da volontari.
A partire da ottobre 2011 la sperimentazione è andata oltre a queste soluzioni statiche controllate centralmente, orientandosi verso configurazioni dinamiche fornite da sistemi VPN peer to peer come n2n e ZeroTier.
Nel 2019, per causa dell’esaurimento degli indirizzi IPv4, una parte degli IP della rete 44, sono stati venduti ad una importante e molto conosciuta società multinazionale e di fatto, oggi la rete radioamatoriale 44 si riduce a questi due segmenti: 44.128.0.0/10 e 44.0.0.0/9.
Perché utilizzare AMPRNet?
Se sei un radioamatore, appassionato anche di networking, oggi non puoi non utilizzare la rete 44, per esporre alcuni tuoi servizi esclusivamente al mondo radioamatoriale. Se vuoi (perché puoi anche decidere di far raggiungere il tuo IP 44 da tutta la rete standard), puoi mettere a disposizione dei soli OM, il tuo server APRS, il tuo sito web, i tuoi Files, il tuo XLX, il tuo server DVSwitch, o altro, senza permettere a chi non è radioamatore, di accedere alla tua documentazione. Pensa alla rete 44, come ad una VPN casalinga, o ad una Intranet aziendale, estesa soltanto a tutti i radioamatori del mondo.
Come posso entrare nella rete 44?
Se sei un radioamatore del Lazio, puoi fare richiesta (Clicca qui) direttamente a me, per farti rilasciare un indirizzo IP univoco e un certificato di accesso per OVPN. Se hai un progetto che richiede più IP, puoi scrivermi e ne parliamo. Se sei un OM di altre regioni, manda una mail ai vari referenti Regionali o direttamente al referente nazionale Cristiano iz3lsv[at]iz3lsv.net
Sottoreti assegnate alla zona 0 Lazio
44.134.32.0/24 Roma e Provincia
44.134.33.0/24 Viterbo e Provincia
44.134.34.0/24 Latina e Provincia
44.134.35.0/24 Frosinone e Provincia
44.134.36.0/24 Rieti e Provincia
Qui puoi vedere le stazioni italiane attualmente connesse:
Visita il mio sito web su AMPRNet, all’indirizzo http://iz0rin.ampr.org oppure il mio server APRS all’indirizzo http://iz0rin.ampr.org:8080 – ma attenzione, se non sei connesso alla rete 44, non lo potrai raggiungere!
Ti aspetto!
73 de Alex – IZ0RIN Numeratore Regionale Lazio per AMPRNet.
la petizione per bloccare le modifiche all’allegato 25, al codice delle comunicazioni e rivedere quelle dell’allegato 26 da me lanciata il 7 maggio 2022, ha superato le 1000 firme.
Qui potete leggere il testo della ricostruzione dei fatti seguiti alla lettera inviata al Mi.Se. dal sottoscritto in qualità di Presidente dell’associazione 773 Radiogroup e firmata da Onda Telematica, R.N.R.E., Cisar, da altre associazioni e dal Gruppo Radio Firenze.
Continuate a divulgare la petizione e a farla firmare da tutti coloro che vogliono tutelare la collettività radioamatoriale. Il 773 Radio Group, come piccola associazione, c’è e continuerà a vigilare sull’operato del Mi.Se., unita a tutte le altre associazioni che hanno aderito a questa importante iniziativa che ha portato al blocco temporaneo della firma del Ministro; una battaglia è stata vinta ma la strada è ancora lunga e bisogna “combattere” per tutelare le nostre attività. Per farlo, serve l’aiuto di tutta la comunità. Non tiriamoci indietro!
Sembra (ma dal 8 maggio la notizia è confermata anche da ARI e CISAR) che la famosa modifica all’allegato 25 sia, dal 5 maggio 2022, pronta alla firma, sul tavolo del Ministro del Mi.SE. Giancarlo Giorgetti; voglio raccontarvi di cosa si tratta:
Nuovo contributo per ponti ripetitori da versare, non si capisce bene se annualmente o in un’unica soluzione per il rilascio dell’autorizzazione e del relativo nominativo per le stazioni ripetitrici non presidiate. La cifra da corrispondere sembrerebbe essere fissata in euro 75 annuali (750 euro in un’unica soluzione) per ogni ponte. Ovviamente chi già possiede un ponte ripetitore, dovrà mettersi in regola, entro sei mesi, con il pagamento, pena la sospensione e il ritiro della licenza.
Cancellazione del contributo di 5 euro, portando inevitabilmente – il servizio di radioamatore – al pari del semplice, se pur nobile, hobby CB e rischiando di non considerare più, quello del radioamatore, un importante servizio alla collettività.
Contributo annuale per i beacon
Badate bene che queste non sono fantasie ma modifiche reali che da ieri – sembrerebbe – siano approdate, ribadisco, sul tavolo del Ministro dello Sviluppo Economico, pronte alla firma.
Per il punto 1, comprendente da soli il danno che si andrebbe a creare a tutta la comunità, portando, inevitabilmente ad un aumento delle quote associative di tutte quelle associazioni che detengono decine di ripetitori. Meno mi preoccupa il singolo radioamatore, perché, conosco colleghi che detengono da soli 10/15 licenze con ponti non funzionanti o chiusi in piccole reti locali, quindi, in questo caso si farebbe un pochino di pulizia, anche se, in maniera totalmente errata. Sarebbe bastato, a mio parere, mettere un tetto di licenze pari a 10 per ogni sezione/associazione locale e ad 1 licenza per il singolo radioamatore.
Per il punto 2, quello che ci contraddistingue come radioamatori è il fatto che siamo una comunità che offre un servizio professionale alla collettività in caso di emergenza (e non solo, tutte le sperimentazioni radio sono partite dai radioamatori). I 5 euro di contributo, qualora venissero tolti, ci porterebbero alla stregua dei servizi di banda cittadina che anche se rispetto e amo, non ha nulla a che vedere con l’importante servizio svolto dai radioamatori in alcuni casi di formazione presso le scuole e sempre presso prefetture e protezione civile in caso di emergenza. Sarei stato d’accordo ad aumentare – ad esempio – il contributo CB a 30 euro annuali, invece di cancellarlo e di portare quello di radioamatore a 15 euro per contribuire alla gestione delle pratiche ministeriali che ci riguardano.
Per il punto 3, voci di corridoio, stavolta non confermate, parlano di un contributo di 400 euro per una licenza beacon.
A chi, leggendo, non può o non vuole credere a quanto da me scritto, voglio raccontare come sono andate le cose:
Da circa 10 anni, giravano in rete, articoli che parlavano di un eventuale contributo per i ponti ripetitori. Negli ultimi 2 anni, le voci hanno cominciato ad essere sempre più insistenti, fino a quando, qualche mese fa, ho ricevuto da fonti attendibili, la conferma della volontà della modifica dell’allegato 25 da parte di un dirigente del MI.SE., Dott. Paolo D’Alesio, stesso funzionario che nel 2021, in piena pandemia, modificò l’allegato 26, soltanto affidandosi ad alcuni suoi consulenti fra i quali un noto radioamatore della capitale e a quanto parrebbe, senza interpellare nessuna associazione.
Allarmato da questa notizia, scrissi, nel febbraio 2022, per mia iniziativa e insieme al Presidente Onorario di A.O.T. Giuseppe Voci, I0TVL, una lettera al MI.SE. – coinvolgendo diverse associazioni e gruppi fra le quali Onda Telematica, R.N.R.E. e le sue associate, il Gruppo Radio Firenze e il CISAR che era all’oscuro di tutto – nella quale, firmata da tutti i presidenti, si chiedevano spiegazioni di quanto appreso e si invitava l’amministrazione a coinvolgere le Associazioni per eventuali decisioni a riguardo. Tentai anche di raggiungere il Presidente di ARI, attraverso un amico socio di questa importante associazione che dopo aver sottoposto la nostra volontà di scrivere al MI.SE., non ottenne risposta.
Il 12 Aprile 2022, si svolgeva per via telematica, la prima riunione del tavolo tecnico con il dott. D’Alesio del MI.SE. e, fra i vari partecipanti, i rappresentanti/delegati dell’ARI e del CISAR. La sera stessa, molto correttamente, Il Presidente del CISAR, ENRICO IZ7JWR, mi informava di come si era svolta la cosa, confermandomi che il MI.SE. era intenzionato effettivamente a modificare l’allegato 25 e informandomi che ci sarebbe stata una seconda riunione i primi di maggio, nella quale sarei stato coinvolto come ascoltatore visto che ero stato io, il promotore della famosa lettera.
Enrico, mi portava anche a conoscenza anche di altre due notizie interessanti apprese durante la riunione, ovvero che il MI.SE. avrebbe voluto anche introdurre:
Delega, alle associazioni ARI, CISAR e similari nazionali, per il rilascio delle patenti di radioamatori con esami nelle sedi delle stesse con in rappresentanza, per ogni sessione di esame, di un funzionario/commissario del MI.SE. a “Vigilare”.
Realizzazione di un portale per i radioamatori (dal costo di circa 200/300 mila euro, anche se altre fonti informate dicono che il costo della commessa affidata ad una società specializzata, si aggirerebbe intorno al milione di euro) dove i radioamatori potrebbero in autonomia, accedendo con lo SPID, gestire le proprie pratiche e monitorare le posizioni dei ponti ripetitori.
Vi immaginate cosa significherebbe delegare le associazioni nazionali alla gestione degli esami e al rilascio delle patenti? In passato, in alcuni Ispettorati, ci furono problemi legati al rilascio “facilitato” di patenti, cosa che portò al trasferimento di alcuni dipendenti. Per causa di quel periodo, ci troviamo oggi in frequenza, colleghi che parlano il dialetto stretto, non conoscono nulla di elettronica e peggio non conoscono la normativa. Pensate cosa accadrebbe se a gestire un esame fosse un’associazione, inevitabilmente (siamo italiani), in alcune sezioni locali, si potrebbe ripresentare il problema, inoltre, affidando il servizio alle sole nazionali, le associazioni locali potrebbero soffrire – per causa della concorrenza sleale che si prefigurerebbe – di una inevitabile emorragia di soci.
Riguardo il Portale, potrebbe essere interessante, anche se entrambe i costi mi sembrano davvero esagerati.
Prontamente, scrivevo una mail alle associazioni promotrici della lettera, avvertendole di quanto recepito e chiedendo loro se fossero d’accordo a delegare il CISAR a rappresentarci.
Cosa è accaduto poi?
Sembrerebbe, anche dai video 1 e 2 diffusi da Giuseppe Misuri – Presidente Onorario CISAR, che la seconda riunione non ci sia stata e che il MI.SE., abbia proseguito per la sua strada, sottoponendo alla firma del Ministro, le modifiche di cui sopra (notizia che ho dato io per primo ad Enrico, nella quale anche lui ha trovato conferma attraverso sue fonti). Voglio aggiungere, che – sempre da voci di corridoio – l’intenzione del nuovo dirigente di tutti gli ispettorati d’Italia, dott. D’Alesio, sia quella – in buona sostanza – di privatizzare/delegare la gestione del servizio di radioamatore e di modificare a breve anche il codice delle Comunicazioni oltre che a non voler più rilasciare i nominativi di sezione. Spero che queste siano soltanto voci e scusandomi in anticipo per eventuali inesattezze, chiedo al dott. D’Alesio di confermare o meno questi rumors.
Alcune domande, in ogni caso, sorgono spontanee:
Come mai ARI e CISAR, fino a prima della mia lettera non sapevano nulla di tutta questa storia?
Come mai il rappresentante del MI.SE. presso il consiglio nazionale ARI, dott. Rocchi, non ha avvertito la stessa ARI che erano in corso discussioni importanti per le modifiche agli allegati 26 e 25 negli ultimi due anni o se lo ha fatto, perché ARI non è intervenuta per tempo, pubblicando la notizia della riunione inerente la modifica dell’allegato 25, su radio rivista, soltanto dopo la mia lettera?
Come mai per sollecitare il MI.SE. a coinvolgere le associazioni di radioamatori, ho dovuto io sollevare il problema?
Cosa hanno fatto negli ultimi dieci anni, ARI e CISAR, per rappresentare i radioamatori presso il MI.SE.?
Come mai, il dott. D’Alesio, ha ritenuto opportuno incaricare in questi anni, alcuni suoi consulenti radioamatori e non i rappresentanti di tutte le associazioni di categoria per discutere delle modifiche agli allegati 26 e 25?
Perché il CISAR, ha scritto una missiva al Ministro Giorgetti senza coinvolgere tutte le associazioni promotrici della prima lettera grazie alla quale, questa importante associazione nazionale, oltre ad essere venuta a conoscenza di quanto stava accadendo, si è potuta sedere al tavolo tecnico per confrontarsi con il MI.SE.? Perché si continua ad agire in maniera autonoma senza essere uniti? Non avete ancora capito che l’unione fa la forza? E non venitemi a dire che non c’era tempo…
Queste domande, al momento, rimangono senza risposta ma una risposta me l’aspetto almeno da voi colleghi: vi sentite ancora rappresentati dalle associazioni radioamatoriali?
In passato mi sono battuto per evitare i sequestri che alcuni ispettorati operavano su colleghi che detenevano radio con marcatura CE modificate, facendo riunire in commissione i funzionari e ottenendo una lettera dal MI.SE. che di fatto mi dava ragione sul fatto che i radioamatori potessero invece modificare i suddetti apparati (pubblicata sul mio sito e anche su RadioKit Elettronica). Dove stavano ARI e CISAR anche in quella occasione? Possibile che si debba sempre muovere un semplice radioamatore, informato dei fatti perché prima vice e oggi presidente di una piccola associazione di provincia per accendere i riflettori su questioni importanti per tutta la comunità radioamatoriale?
Tengo a precisare che in questo momento, parlo a nome di me stesso – per tutti i radioamatori, senza bandiere – e non dell’associazione della quale sono Presidente e che se le persone/associazioni da me citate vogliono intervenire replicando a questa mia, possono farlo direttamente qui sul mio blog o tramite mail all’indirizzo alex[at]iz0rin.it.
Credo nei radioamatori e odio i soprusi e i regolamenti dettati da persone che se pur in buona fede, forse conoscono poco il mondo radioamatoriale, per questo motivo ho attivato una petizione indirizzata al Ministro Giorgetti, nella quale chiedo di coinvolgere tutte le associazioni prima di firmare qualsiasi modifica a codice e regolamenti e di bloccare le modifiche all’allegato 25 oltre a permetterci di rivedere insieme l’allegato 26. Per aderire a questa petizione, cliccate qui https://chng.it/zzcj4ZG6cf
Aggiornamento del 8/05/2022 Il Cisar e Ari, confermano quanto da me scritto guardate il video di Giuseppe Misuri che mi cita con il mio nome “Alessandro” e in parte risponde ad alcune mio domande.
Aggiornamento del 9/05/2022 Il Presidente Onorario di Onda Telematica, Giuseppe Voci, interviene sull’argomento: https://youtu.be/I4Flu1W93iE
Aggiornamento del 09/05/2022 ore 20.00 – Il Presidente Onorario del Cisar, Giuseppe Misuri, dopo aver ricevuto conferma dall’avvocato Favata, Presidente di ARI, ci comunica che pare che la modifica all’allegato 25 sia stata al momento bloccata e tolta dalla firma del Ministro. Questo non significa che siamo fuori pericolo ma significa che con molta probabilità il MI.SE. convocherà una nuova riunione per discutere le modifiche da apportare. Vi prego quindi di continuare a firmare questa petizione perché più siamo e più in fase di riunione possiamo far valere le nostre ragioni.
– Qui potete leggere la lettera di ARI al Ministro del MI.SE. Giancarlo Giorgetti e la nota del Presidente Favata che dichiara di aver parlato con il dott. D’Alesio che ha confermato la momentanea sospensione delle modifiche all’allegato 26.
73 de IZ0RIN Alex Presidente del 773 Radio Group Firmate la petizione a questo link:
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